“Nulla sarà come prima” si scrive da più parti, quasi a ricordarci che la fine dell’emergenza dovuta alla pandemia da Coronavirus non coinciderà con la libertà di tornare allo stile di vita che abbiamo sempre seguito. Ma se “nulla sarà come prima” cosa dobbiamo aspettarci dal futuro? Quale impatto l’emergenza sanitaria avrà sulla vita sociale ed economica del Paese? 50&Più lo ha chiesto a migliaia di senior, la parte di popolazione più colpita dalla pandemia. Ecco un’anticipazione delle loro risposte, in attesa della pubblicazione del sondaggio completo.
Quando finirà, come usciremo dall’emergenza Coronavirus? Rafforzati, indeboliti o nulla cambierà?
Le risposte sono arrivate da un ampio sondaggio condotto dal Centro Studi di 50&Più su tutto il territorio nazionale, dal 13 al 18 marzo, su un campione di 3.782 over 55.
Tra gli ambiti presi in esame dall’analisi, il primo dato che salta agli occhi è l’ottimismo verso il settore che oggi risulta più esposto e in sofferenza, quello sanitario, seguito da quello sociale e dal settore tecnologico.
Passata la tempesta, il sole tornerà a risplendere…
Il 66,2% degli intervistati, infatti, ritiene che il settore sanitario uscirà rafforzato dalla crisi e prevede maggiori investimenti in questo ambito nel prossimo periodo.
In particolare la maggior fiducia si registra nella fascia di età tra i 65-74 anni (67,9%), dato simile per gli over 75 (66,9%). Meno ottimista la fascia di età 55-59 anni (61,8%) e quella 60-64 anni (63,8%), una percentuale, comunque, piuttosto elevata.
Ma secondo gli intervistati il settore sanitario non è l’unico che ne uscirà migliorato. Il trend positivo si estenderà anche al settore sociale (65,3%) e a quello tecnologico (61,3%).
Fiducia rafforzamento sistema sanitario
Fiducia rafforzamento sistema sociale
Fiducia rafforzamento settore tecnologico
In ambito sociale, la fascia di età tra i 55-59 anni è la più convinta della possibilità di un rafforzamento (66,9%), meno ottimisti gli over 75 con un 61%. Risultato simile nella fascia di età tra i 60-64 anni (65,8%) e quella 65-74 anni (65,7%).
Nubi nere all’orizzonte dell’economia, calma piatta per la politica
La nota dolente riguarda il settore economico. È su quest’area che si concentra il maggior pessimismo: per il 93% degli intervistati ne usciremo indeboliti. Nessun terremoto in vista, invece, per quanto riguarda l’ambito politico; il 38,8% degli intervistati, infatti, ritiene che tutto resterà come prima, mentre il 24% ritiene che ne uscirà rafforzato e un 37,1% indebolito.
Sfiducia nel settore economico
Come ne uscirà la politica
- Invariata
- Rafforzata
- Indebolita
- Invariata
- Rafforzata
- Indebolita
L’informazione passa per…
Ma durante questo periodo di auto isolamento, come si tengono informati gli over 55?
Contrariamente alle aspettative, la Tv è indicata dal 29,8% degli intervistati; prevale, invece, la rete (39,4%) all’interno della quale i social media rappresentano il 15,1% delle preferenze.
Riguardo poi alle informazioni veicolate con insistenza sui maggiori rischi nel contrarre il virus da parte delle persone anziane, gli intervistati reagiscono senza troppi allarmismi: sebbene il 31% sia preoccupato per il pericolo che non ci siano sufficienti posti letto in terapia intensiva, il 29% si sente tutelato e considera determinati messaggi uno sprone ad adottare misure di prevenzione. Inoltre, il 23% è convinto che se ci sarà un maggiore coordinamento tra Governo e Regioni tutti potranno avere cure adeguate.
Restrizioni e stili di vita
Come stanno influendo sugli stili di vita le misure di restrizione adottate su tutto il territorio nazionale?
La quotidianità è cambiata sicuramente, ma non in modo stravolgente: i contatti esterni vengono mantenuti principalmente grazie al telefono e alle chat (69,5%), così come con lo scambio di mail e l’uso dei social media (10,6%).
#iorestoacasa seguendo le regole
C’è anche chi, secondo il sondaggio, nell’ultima settimana è uscito di casa qualche volta (61%), chi mai (24%), chi tutti i giorni (13%): su quest’ultimo aspetto c’è ancora da migliorare.
Un incentivo a farlo viene dalle ultime ordinanze del Ministero della Salute uscite nei giorni scorsi, con cui sono state adottate misure ancora più restrittive per contrastare il diffondersi del Coronavirus, sottolineando la necessità di uno sforzo ulteriore da parte di tutti.
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