A partire da un’indagine che ha coinvolto quasi 500 donne con disabilità di 33 Paesi europei, il Manifesto dell’European Disability Forum mette al centro il diritto alla partecipazione e al protagonismo politico, anche in vista delle prossime elezioni europee.
Le donne e le ragazze con disabilità costituiscono il 25,9% della popolazione femminile totale dell’Unione Europea e circa il 60% della popolazione complessiva di 100 milioni di persone con disabilità in Europa. Sono alcuni dei dati contenuti nel terzo Manifesto dell’European Disability Forum sui diritti delle ragazze e delle donne con disabilità, appena presentato. A dieci anni esatti dalla pubblicazione della seconda edizione del documento, “ci rendiamo conto che la condizione delle donne e delle ragazze con disabilità non è progredita come speravamo”. Vediamo le principali questioni affrontate nel Manifesto.
La violenza
Innanzitutto, c’è il tema della violenza, che il 58% delle partecipanti dichiara di aver subito. “Le donne e le ragazze con disabilità sono ancora più esposte al rischio di violenza, compresa la tratta di esseri umani, durante le crisi umanitarie e gli effetti dei disastri naturali e dei cambiamenti climatici – si legge nel Manifesto -. Il tasso di violenza contro le donne e le ragazze con disabilità è più alto, in modo preoccupante, rispetto alla violenza contro gli uomini o le donne senza disabilità”.
Diffusa e gravissima forma di violenza è la sterilizzazione forzata, “una delle pratiche dannose a cui le donne e le ragazze con disabilità, in particolare quelle con disabilità intellettiva e psicosociale, sono maggiormente soggette. Il controllo medico praticato attraverso la coercizione e i trattamenti terapeutici forzati sono ancora esercitati su molte donne e ragazze con disabilità, in particolare quelle che vivono in istituti residenziali e psichiatrici. Per le persone prive di capacità giuridica la sterilizzazione forzata è ancora autorizzata in 13 Stati Membri dell’UE”.
Povertà e guerra
Secondo l’Indice di parità di genere 2023, il 22% delle donne con disabilità è a rischio di povertà, rispetto al 20% degli uomini con disabilità, al 16% delle donne senza disabilità e al 15% degli uomini senza disabilità. Anche la guerra, “compresa la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, colpisce in modo sproporzionato le donne e le ragazze con disabilità. Ciò è aggravato da diversi fattori, quali ad esempio la mancanza di rifugi accessibili, la mancanza di piani di evacuazione inclusivi e di accesso ai corridoi umanitari, nonché la mancanza di accesso alle informazioni e all’assistenza sanitaria”.
Le richieste
Il Forum Europeo avanza quindi una serie di richieste all’Unione Europea, in occasione dell’8 marzo e in vista delle prossime elezioni europee. Per quanto riguarda la lotta contro la violenza in ogni sua forma, servono “meccanismi speciali di indennizzo e compensazione per le donne e le ragazze con disabilità che hanno subito qualsiasi forma di violenza. In molti Stati Membri dell’UE esiste una lacuna nell’accesso alla giustizia e ai risarcimenti per le persone con disabilità sopravvissute alla violenza”. Inoltre, è necessario “penalizzare in tutti i Paesi europei la pratica della sterilizzazione forzata e dell’aborto forzato contro le donne e le ragazze con disabilità”.
Bisogna poi costruire e garantire effettive pari opportunità, in particolare “la parità di accesso agli ambienti e alle informazioni per le donne e le ragazze con qualsiasi forma di disabilità. Secondo l’indagine, il 46,8% delle donne con disabilità ha avuto difficoltà ad accedere agli edifici pubblici e il 38,6% delle partecipanti ha trovato inaccessibili i servizi di trasporto pubblico”.
Fondamentale che “garantire un ambiente di lavoro di qualità per le donne con disabilità” e “consultare in modo significativo le organizzazioni di donne con disabilità nella progettazione e nella realizzazione di servizi sociali, infrastrutture pubbliche e sistemi di protezione civile. Chiediamo a tutti i movimenti femministi di rafforzare le loro azioni, accogliendo le diverse esperienze delle donne con disabilità”.
Infine, “in vista delle elezioni europee del 2024, chiediamo all’Unione Europea e ai nostri governi la piena partecipazione delle donne con disabilità, come elettrici e candidate, a tutte le elezioni, comprese quelle del Parlamento Europeo, nazionali e locali”.
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