Sempre più italiani scelgono la donazione degli organi. Sono 12 milioni e 778 mila le persone che fanno parte dell’elenco dei donatori, dei quali quasi due milioni e mezzo hanno dato il loro assenso lo scorso anno in sede di rinnovo della carta d’identità elettronica
Secondo il rapporto del Centro nazionale trapianti, il nostro paese è il secondo in Europa, dopo la Spagna, con 28,2 donatori ogni milione di abitanti.
I numeri della donazione degli organi
Nel 2023 ci sono state 4.466 donazioni e 1.667 trapianti, con una crescita del 15,2% e del 14,2% rispetto al 2022. In testa alla lista degli organi trapiantati c’è il rene. Lo scorso anno 2.244 persone ne hanno ricevuto uno, dei quali 346 “regalati” da donatori in vita compatibili con il ricevente. Al secondo posto c’è il fegato, e in questo campo i trapianti dell’anno scorso sono stati 1.701. Al terzo posto c’è il cuore, che nel 2023 è stato impiantato a 370 persone, il 46,2% in più rispetto all’anno precedente.
Le strutture più attive nei trapianti
La struttura che ha realizzato il maggior numero di interventi è stata la Città della salute e della scienza di Torino con 457, seguita dall’Azienda ospedaliera universitaria di Padova e dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna.
Maggiori possibilità con gli interventi a cuore fermo
I numeri in crescita sono dovuti anche alla messa a punto della tecnica di intervento da donatore a cuore fermo, che ha ampliato la platea di organi disponibili rispetto al tradizionale trapianto da donatore a cuore battente. Con questo nuovo metodo sono stati eseguiti 444 interventi solo nel 2023.
In aumento in particolare i trapianti di midollo e del microbiota intestinale, in sperimentazione in 10 ospedali italiani che lo hanno impiantato in 214 pazienti. Nell’anno passato si è consolidata anche la donazione dei tessuti, della cornea, del tessuto muscolo-scheletrico e della pelle.
La comunicazione fra le terapie intensive
La comunicazione fra le terapie intensive è fondamentale per i trapianti: lo scorso anno sono stati segnalati 3.092 potenziali donatori, il 16,2% in più del 2022, e 1.400 organi sono stati prelevati, trasportati e impiantati grazie alla rete messa in campo fra ospedali diversi. La lista di attesa degli italiani che attendono un organo si è accorciata del 2%, passando dagli 8.112 del 2022 ai 7.941 del 2023.
Un sistema in movimento
Ogni donazione di organi può comportare un viaggio di migliaia di chilometri dal donatore al ricevente, perché non sempre gli organi sono assegnati a pazienti che risiedono nella stessa regione in cui è avvenuta la donazione. Inoltre al sistema di liste d’attesa regionali si affiancano quelle nazionali per le urgenze o i pazienti pediatrici.
Trapianti da donatore volontario
Per la prima volta, nell’ultimo anno, è stata superata la quota dei mille trapianti eseguiti grazie a un donatore volontario: il 90% degli interventi è stato realizzato con staminali da sangue periferico, il 9% con cellule da sangue midollare. Le ricerche attivate per individuare un donatore compatibile sono cresciute, e non solo in favore di pazienti nazionali ma anche internazionali. In crescita anche le richieste per identificare un donatore volontario compatibile per i pazienti over 60 (+54,8%).
Il confronto con l’Europa
Al primo posto per donazioni in Europa c’è la Spagna con 48,9 donatori ogni milione di abitanti, al secondo l’Italia con 28,2, al terzo la Francia con 26,3, al quarto il Regno Unito con 21,3 e al quinto la Germania con 11,4.
L’età media del donatore è cresciuta, passando dai 57,8 anni del 2014 ai 62,1 del 2023.
Nella maggior parte dei paesi europei il consenso alla donazione si acquisisce in modo automatico, a meno di una specifica opposizione lasciata in vita. In altri, come in Italia, la persona deve dichiarare in modo esplicito il proprio assenso alla donazione, e in mancanza di questo sono i familiari a decidere. Ci sono anche paesi con un sistema misto, ma al momento non ci sono ancora studi specifici che mostrino una correlazione tra modello adottato e tasso di donazione, per capire quale possa essere più efficace.
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