Un giorno – forse neanche troppo lontano – trascorrere serenamente tutta la terza età nel proprio ambiente domestico sarà la norma. Saremo accuditi e supportati, oltre che dall’aiuto dei nostri cari, da una tecnologia più “umana”, silenziosa e onnipresente che monitora le nostre attività, ci tiene al sicuro e informa parenti e personale sanitario di eventuali problemi.
Sembra essere questo il destino della domotica. Nata con l’intento di automatizzare le nostre abitazioni e renderle più confortevoli, è sempre più percepita come un’ottima soluzione per semplificare la vita di categorie più fragili, tra cui anziani, disabili e malati.
La domotica consente di gestire l’intera abitazione minimizzando i movimenti, solo interfacciandosi con smartphone, tablet e computer. Attraverso un unico pannello di controllo si può monitorare ogni impianto collegato e comandarlo con un tocco. Ad esempio, se sono dotate di controllo motorizzato, possiamo gestire le tapparelle senza doverci alzare dal letto; possiamo controllare le luci nelle stanze, regolare la temperatura, attivare elettrodomestici smart, controllare l’impianto di sorveglianza, verificare dal videocitofono collegato ai dispositivi chi ha suonato, parlarci e decidere se aprire o meno.
WiMonitor, la startup che monitora la casa e aiuta gli anziani
In questa direzione si sta muovendo WiMonitor, startup che ha realizzato un sistema di domotica che monitora in modo costante l’ambiente domestico delle persone con particolari fragilità. A tal fine ha creato WiMBeds e WiMHome, due sistemi realizzati nell’ambito del Programma operativo FESR 2014-2020 della Provincia Autonoma di Trento.
La loro principale funzione è segnalare tempestivamente anomalie, come cadute, chiamate di soccorso, abbandono del letto o fughe dall’abitazione. In tal modo, il familiare o il caregiver che si prende cura della persona in difficoltà può avvisare subito i soccorsi.
Come funzionano WiMHome e WiMBeds
Grazie a piccoli sensori ambientali – che riducono al minimo l’invasività – e alla tecnologia wireless, WiMHome avvisa se la persona monitorata incappa in situazioni spiacevoli. Ad esempio se c’è fumo nell’abitazione, un allagamento, se la persona è caduta o sta chiedendo aiuto. Persino se ha abbandonato il letto o ha lasciato l’abitazione. Al parente o tutore arriva l’avviso di eventuali anomalie tramite chiamata telefonica o sms. Inoltre, l’applicazione web – a cui si possono collegare anche più utenti – consente il monitoraggio continuo e la verifica dei dettagli della giornata.
WiMBeds invece permette di monitorare lo stato dei letti in una struttura assistenziale o in un ospedale. La sua interfaccia consente di personalizzare le diverse funzionalità disponibili: ad esempio, il tipo di allarme (per abbandono o per mancato rientro, con relativo tempo di tolleranza) e la fascia oraria di abilitazione. In questo modo i gestori della struttura possono essere informati sull’immediato di un eventuale abbandono del letto anche via telefono. Oppure, se richiesto, tramite segnalazione ottica o acustica.
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