Non ci abbandona mai, neanche un istante. Con il risultato che la qualità della vita finisce per risentirne pesantemente. Il dolore cronico è quella che si potrebbe definire una malattia a largo impatto sociale. Questo sia per l’incidenza con cui si manifesta, sia per le fasce sociali che finisce per colpire più di frequente. Si tratta quasi sempre di quelle più fragili, come gli anziani.
Dolore cronico: solo la metà di chi ne soffre si rivolge al medico
Il 61,7% degli italiani soffre di dolore cronico, ma non sa come affrontarlo. Solo la metà dei casi si rivolge a un medico, più spesso a quello di famiglia (57,9%), raramente al terapista del dolore (5,8%). Il dolore viene sopportato in quasi un terzo dei casi (29%) o curato con antidolorifici non specifici (23%). Ma se non trattato può condurre alla depressione, alla riduzione della capacità lavorativa e, in generale, ad un peggioramento della qualità di vita.
Dolore “utile” e “inutile”
Il dolore scaturisce da un sistema in cui intervengono diversi fattori (ambientali, culturali, affettivi…). Quando insorge diventa un “utile” campanello d’allarme e le sue cause scatenanti vanno ricercate nel minor tempo possibile.
Ma quando la causa del dolore è nota ma non affrontabile, quando questo persiste nel tempo, in un circolo di stress, ansia e altri disturbi emotivi, il dolore diviene allora una sindrome autonoma. Diventa un sintomo “inutile”, che va trattato con tempestività. In questo senso, il dolore diventa in poche parole una malattia nuova ed autonoma.
OMNIA, il neurostimolatore midollare per il controllo del dolore
Proprio la scorsa estate all’Ospedale Maggiore di Parma i medici hanno eseguito un’operazione che potrebbe cambiare la vita di molte persone affette da dolore cronico. Hanno impiantato infatti uno stimolatore ad impulsi elettrici in un paziente affetto da questa problematica.
Il sistema – denominato OMNIA – è composto da un generatore di impulsi ricaricabile inserito sotto pelle e connesso a piccoli filamenti che trasmettono un segnale direttamente al midollo spinale. Lo stimolatore rilascia lievi impulsi elettrici, interrompendo la trasmissione del segnale di dolore al cervello. L’intervento richiede un breve ricovero che – grazie alla tecnologia wireless per ricaricare la batteria – non deve essere ripetuto. Il dispositivo contiene una gamma di frequenze per calibrare la potenza e la durata delle onde che controllano il dolore.
Nuove frontiere con lo yoga e la meditazione
Ma secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Osteopathic Association anche lo yoga e la meditazione offrirebbero un’alternativa a farmaci e interventi.
Alcuni pazienti affetti da dolore cronico sono stati sottoposti ad un percorso di 8 settimane basato su meditazione e pratiche dell’hatha yoga. Al termine, l’89% di loro ha riferito che il programma li ha aiutati ad affrontare il dolore e la depressione, migliorando semplicemente le funzionalità dell’organismo.
Quando e come agire: un portale di informazione sul dolore cronico
Non sempre le cause del dolore cronico sono rintracciabili. Può iniziare con una malattia, un trauma o insorgere dopo un’analisi invasiva. A volte invece è impossibile risalire ad un motivo noto. Ma se perdura oltre i tre mesi e si mostra refrattario alle terapie, è necessario agire individuando le malattie più tipicamente legate a questo disturbo. Tra queste, il diabete, l’herpes, l’artrite reumatoide, le cefalee e i problemi vascolari. Nei pazienti anziani l’approccio consiste nel coinvolgere una serie di figure professionali, dal medico allo psicologo sino al terapista.
Purtroppo, avvisano gli esperti, questo tipo di dolore potrebbe persistere anche dopo la guarigione dalla malattia che l’ha generato. Ma sarebbe sbagliato pensare che non esista un modo per alleviare la sofferenza. A volte la soluzione è a portata di mano. In Italia è attivo un portale scientifico a cui è possibile accedere per documentarsi sull’argomento, orientandosi tra le ultime ricerche farmacologiche e terapeutiche.
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