Per quanto tempo è necessario conservare documenti come bollette, fatture e multe pagate? Vediamo le raccomandazioni dell’Unione Nazionale Consumatori.
L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato un vademecum per orientarsi su cosa conservare e quali siano le scadenze da rispettare con i mille documenti che accumuliamo. Un modo per evitare sprechi di spazio in casa sì, ma anche per non incorrere in problemi se ci dovessimo liberare troppo presto di ciò che invece è bene mettere da parte.
Scontrini e ricevute
Per capire quali documenti conservare e per quanto tempo, partiamo proprio da loro: scontrini e ricevute. I prodotti che acquistiamo hanno due anni di garanzia, dunque è bene conservare gli scontrini almeno per 24 mesi. Se si tratta di prove d’acquisto di farmaci che vengono detratti dalla dichiarazione dei redditi bisogna conservarli per cinque anni.
Le ricevute delle spedizioni conviene conservarle fino a 18 mesi, mentre quelle delle strutture turistiche per 6, il periodo massimo nel quale potrebbero richiederci il pagamento di eventuali servizi che non risultano pagati. Bastano 12 mesi per le ricevute di rette e mense scolastiche, le iscrizioni a corsi, palestre e assicurazioni. La tempistica però sale a cinque anni in caso di detrazione in dichiarazione dei redditi.
Cambiali, parcelle e bollo auto
Tre anni è il tempo adeguato per conservare le ricevute di pagamento di cambiali e le parcelle di professionisti come avvocati, medici, architetti. Lo stesso periodo di conservazione va osservato anche per il bollo auto. I termini entro cui le Regioni possono contestare il mancato pagamento sono infatti identici. La scadenza deve essere conteggiata a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello del versamento.
Bollette
Le bollette di luce, gas e acqua devono essere conservate per cinque anni dalla data di scadenza, anche se la prescrizione è ridotta a due anni, insieme alle ricevute delle spese condominiali, dei canoni di locazione, delle rate del mutuo, delle tasse sui rifiuti, dell’IMU. La stessa tempistica vale per le multe, anche in caso di un ricorso vinto fatto per contestare la sanzione.
Dichiarazioni dei redditi
Il Modello Unico e il 730 devono essere conservati per sette anni, tempo in cui l’Agenzia delle Entrate può effettuare dei controlli anche in caso di mancata presentazione. Il conteggio deve essere avviato a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di imposta.
I documenti da conservare e le cartelle esattoriali
Non c’è invece una scadenza per documenti ufficiali come atti notarili, rogiti, atti di matrimonio, separazione, divorzio, attestati e diplomi. Sarebbe bene conservare sempre accuratamente questo tipo di documenti per qualsiasi necessità.
La ricevuta di pagamento di una cartella esattoriale varia a seconda dei casi: Irpef, Iva e Irap devono essere conservate per dieci anni, la documentazione che attesta il pagamento di imposte locali per cinque anni.
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