Negli Stati Uniti era il 1982 quando un articolo del Journal of Divorce inquadrava il fenomeno dei “divorzi grigi”. In Italia si è iniziato a parlarne in tempi recenti.
L’incontro è del tutto fortuito. Roma, ora di punta: metro che collega il centro con il quartiere sul mare della Capitale. Una donna sulla settantina, complice l’abbinamento di una giacca rossa su camicia viola, coglie lo spunto per dirci che apprezza ma che, fino a qualche anno fa, i due colori insieme sarebbero stati giudicati del tutto incompatibili. “La moda – dice – è cambiata” e poi aggiunge “Evviva”. Perché lo dica non è chiaro, finché comprendiamo che è una scusa per parlarci di sé.
Soli a 70 anni
“È tutto cambiato: la moda, il costume, la libertà e pur essendo grande sostenitrice della libertà e del cambiamento, io il mio scotto l’ho dovuto pagare”. Ci chiediamo perché e – intuendo una certa necessità di dialogo -, non ci sottraiamo: “A che si riferisce?”. “Al fatto – risponde lei – che, dopo una vita insieme, con due figlie adulte, sono rimasta sola: dopo cinquant’anni di matrimonio, mio marito se n’è andato”. E capiamo che non si tratti di un lutto ma, semmai, di un lutto interiore. “Mio marito è vivo e vegeto. Ha 76 anni e una nuova compagna con 20 anni di meno”.
Una storia comune
Riavvolgiamo il nastro: la nostra scelta di un abbinamento di colori forse un tempo fuori dal comune; lo spunto per attaccare bottone; il suo racconto come un fiume in piena. Ci dice che le figlie sono autonome e distanti, che hanno figli e hanno la loro vita e che lei, a settant’anni, si sente ora piuttosto disorientata. È composta, dignitosa: vuole raccontarsi ma è chiaro che non sia in cerca di conforto. L’ascoltiamo e scopriamo che quella di Vera – la chiameremo così – è tutto fuorché una storia fuori dal comune.
I divorzi grigi
Si registra, infatti, un’impennata di separazioni nelle coppie in là con gli anni. Quelle unioni che, sebbene scricchiolanti, mai si penserebbe possano volgere al termine a settant’anni. Vengono chiamati “divorzi grigi” e riguardano persone dai 50 anni in su. Vera ci racconta che il primo segnale era stata la mancanza di una progettualità comune cui avevano fatto seguito i frequenti viaggi di lui per una passione legata alla pesca. Fino alla scelta di lasciare la casa comune dichiarando esplicitamente l’amore per un’altra donna. Vera ci dice di non aver ancora metabolizzato bene, a quattro anni di distanza, quella separazione.
Grey Divorce non solo negli Usa
Negli Stati Uniti era il 1982 quando un articolo del Journal of Divorce inquadrava il fenomeno dei cosiddetti “Grey divorces”. Dalle nostre parti invece si è iniziato a parlarne in tempi piuttosto recenti. Questo perché sono in aumento – sarebbero pressoché triplicati – anche nel nostro Paese. Per altro, lo scioglimento delle unioni sarebbe oggi sempre più diffusa soprattutto tra i nati dopo il 1946 e il pensionamento sarebbe una delle cause: forse il detonatore.
Le ragioni dell’allontanamento
La consapevolezza, infatti, di aver condotto una vita accanto a una persona con la quale si è condiviso nel tempo sempre meno, invece che comunicare a un certo punto un sentimento di resa spingerebbe verso l’autonomia. E si sciolgono sempre più le unioni in età non più lavorativa – appunto, dopo la pensione – piuttosto che mentre si è nel bel mezzo degli affanni della vita quotidiana. Concorre anche la sopraggiunta autonomia dei figli cui si sente di dover prestare meno cure, tanto più se nella coppia si gode di un certo agio e dunque in presenza di una mancanza di dipendenza economica. “Un bel colpo – ci dice ancora Vera -. La strada, soprattutto psicologicamente, è un po’ in salita ma, col tempo, ho realizzato che meglio sola che in un matrimonio infelice in cui, invece che in due, c’ero solo io”.
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