Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Tra i temi contenuti nel ddl – che la premier Giorgia Meloni ha definito “un patto per la terza età” – la promozione dell’invecchiamento attivo, dell’inclusione sociale (anche attraverso il ‘turismo lento’) e delle forme di coabitazione solidale. Inoltre, il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative non solo presso il proprio domicilio ma anche presso gli hospice.
L’istituzione di punti unici di accesso che consentano agli anziani di effettuare una valutazione multidimensionale per delineare un progetto assistenziale individualizzato (PAI). E ancora, l’integrazione degli istituti di assistenza domiciliare integrata e la previsione di interventi a sostegno dei caregiver. “Gli anziani devono essere una priorità di questo governo e stare al centro dell’agenda politica del governo. Bene l’approvazione del disegno di legge ma saremo vigili e ne monitoreremo le attuazioni e i progressi” ha detto Carlo Sangalli, presidente nazionale 50&Più.
Il disegno di legge contiene aiuti economici ma anche assistenziali. Le misure interessano principalmente gli over 65 che in Italia sono 14 milioni. Di questi, 3,8 milioni sono non autosufficienti: un numero destinato a raddoppiare entro il 2030. Oltre all’assegno universale per anziani non autosufficienti, volto a tutelare ‘la dignità e la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane’, la riforma prevede altresì il potenziamento dell’assistenza domiciliare per progetti individuali e per ospiti delle Rsa. A coordinare gli interventi sarà il CIPA – Comitato interministeriale per le politiche per la popolazione anziana – adottando politiche a sostegno della popolazione anziana.
“Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla riforma dell’assistenza agli anziani. Si tratta di misure profonde che in maniera importante vanno ad incidere sulle politiche rivolte alla terza età. Lo diciamo con forza da anni e continueremo a farlo con sempre maggior vigore: gli anziani rappresentano il quid di questo Paese – in ambito sociale e in ambito economico – e per questo non possiamo non ricoprire una posizione di priorità nell’agenda di questo governo. Un’attenzione che sostanzialmente deve concentrarsi su due pilastri: l’opportunità e la sfida sociale.
Seguiamo con attenzione l’iter del disegno di legge ma oggi, soprattutto, ci aspettiamo un dialogo diretto tra il governo e le associazioni rappresentative di un segmento così importante della popolazione destinato ad aumentare considerevolmente nei prossimi decenni. Ci auguriamo che il diritto all’autodeterminazione degli anziani sia la bussola che ne orienta le politiche e auspichiamo un progressivo ampliamento di fondi utili a caregiver, badanti e cure. La disponibilità al dialogo della generazione 50&Più è sempre massima” ha concluso Sangalli.
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