L’ageismo è un problema mondiale, non conosce confini. Nell’Unione europea c’è un’ampia normativa di tutela che tocca anche i diritti sul lavoro. Negli Stati Uniti, poi, esiste una legge federale che protegge dalla discriminazione sul lavoro in base all’età.
Ma la particolarità negli Stati Uniti è che la legge in questione entra in azione al compimento dei 40 anni. Un’età in cui, almeno in Italia, si dovrebbe – quando va bene – essere nel pieno della propria carriera. Negli Usa, invece, si è già considerati dei “lavoratori anziani”. Tanto che a rischio discriminazione sono milioni di Millennials che nel corso del 2021 compiranno 40 anni.
Infatti, secondo la Equal Employment Opportunity Commission (EEOC) – l’Agenzia federale che si occupa proprio delle discriminazioni sul lavoro – le persone di età compresa tra 40 e 54 anni rappresentano il 37% di tutte le denunce di discriminazione legate all’età.
A 40 anni la discriminazione è uno choc
«Molte persone sono scioccate quando sono colpite dalla discriminazione in base all’età, perché è qualcosa di totalmente nuovo per loro», afferma Laurie McCann, avvocato senior per AARP Foundation Litigation. «Non hanno mai dovuto pensare di essere trattati ingiustamente o illegalmente sul posto di lavoro o altrove».
Licenziare qualcuno per via dell’età o rifiutare di assumerlo sono due dei modi più riconoscibili in cui i lavoratori anziani possono subire discriminazioni sul posto di lavoro. Ma non sono gli unici.
«Se ti senti come se ti avessero ignorato per alcuni incarichi, se hai chiesto di andare a un corso di formazione e ti è stato detto che il budget non lo consente, ma vedi un collega più giovane che al contrario lo frequenta, è allora che devi iniziare a realizzare cosa sta accadendo», dice McCann.
Che fare? Far valere i propri diritti e tutele, ma occorre essere anche preparati. «Non bisogna dare per scontato che accadrà, bisognerebbe però esserne consapevoli», dice McCann. «Continua sempre a cercare opportunità per apprendere nuove abilità- suggerisce – e amplia le tue conoscenze, affrontando anche nuove sfide. Esci dalla tua zona di comfort e dimostra che non ti stai riposando sugli allori».
Ma per le donne la discriminazione inizia anche prima
Per le donne i pregiudizi legati all’età iniziano prima del 40° compleanno. La prova arriva da un’indagine dell’economista Johanna Lahey della Texas A&M University. Dallo studio emerge che già a 36 anni le donne hanno molte meno chance degli uomini 50enni. Poi anche per gli over 50 maschi, le possibilità si affievoliscono.
Uno studio simile è stato condotto da un pool di economisti dell’Università della California, Tulane e Liverpool. In questo caso, sono stati inviati più di 40.000 curriculum per verificare l’interesse dei datori di lavoro. I curriculum delle donne di 50 anni hanno ottenuto un numero significativamente inferiore di risposte rispetto a quelli degli uomini della stessa età.
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