Giunta alla sua ottava edizione, il 22 e 23 settembre arriva a Roma il Disability Pride, la manifestazione per i diritti delle persone con disabilità.
Questo venerdì 22 l’appuntamento è a Piazza di Pietra alle 14.30 con “Roma Dis Mob”, una visita guidata accessibile nella città eterna, con un percorso privo di barriere architettoniche e un servizio di interpretariato nella lingua dei segni. Sabato 23 c’è invece la tradizionale camminata da Piazza Venezia a Piazza del Popolo, a partire dalle 15.30.
Intorno a questo evento è nata, negli anni, una rete informale di organizzazioni che hanno diffuso il Pride in diverse città italiane. Prima dell’estate è stato il turno di Torino, Genova, Milano e Taranto. Dopo l’appuntamento romano ci saranno quelli di Bologna e Palermo.
Una voce inclusiva
“Il Disability Pride – scrivono gli organizzatori in una nota – è un’occasione unica nel nostro Paese per far sentire forte la voce di donne e uomini, ragazze e ragazzi spesso invisibili, per manifestare, esponendoci in prima persona fuori dagli ambiti protetti delle proprie abitazioni o delle strutture dove viviamo, fuori dalle nostre comfort zone, almeno per un giorno”.
“L’obiettivo è quello di arrivare a una società in cui le cose, gli strumenti, i servizi, siano pensati per tutti, persone con disabilità incluse – ha spiegato Carmelo Comisi, ideatore del Pride, alla rivista Il Salvagente – e che non ci siano categorie a parte. Cerchiamo di costruire quello che un giorno sarà un mondo inclusivo”.
Una breve storia del Disability Pride
Il Disability Pride è nato nel 2015, come Handy Pride, un’iniziativa itinerante di spettacoli organizzati nella provincia di Ragusa. Proprio lì viveva Comisi. Gli eventi venivano intervallati da letture di articoli sulla Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità. In quell’occasione, l’organizzatore scopre l’esistenza del Disability Pride di New York, che avveniva nello stesso periodo. Decise quindi di mettersi in contatto con gli organizzatori americani per creare un gemellaggio.
I principi del Disability Pride
Oggi le realtà che si riconoscono negli intenti del Disability Pride condividono i principi del sostegno e promozione dell’autodeterminazione delle persone con disabilità. Ma soprattutto ne rispettano dignità, autonomia e indipendenza. Sostengono e incentivano la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica, educano ad una cultura senza discriminazione e promuovono le pari opportunità. Per maggiori informazioni è possibile vistare il sito del Disability Pride Network.
© Riproduzione riservata