In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, il ministro Locatelli fa il punto sui prossimi provvedimenti: l’attuazione della legge delega per l’implementazione del progetto di vita e l’avvio dell’iter di accertamento dell’invalidità civile, senza visite ripetute nel tempo e con procedure più efficienti, ma anche l’istituzione del Garante nazionale per le persone con disabilità e la legge sulla riqualificazione delle pubbliche amministrazioni.
“Abbiamo sbloccato anche altri temi importanti – spiega il ministro Locatelli – con l’avvio di tavoli di lavoro per rivedere la legge sull’eliminazione delle barriere architettoniche e garantire l’accessibilità universale, per modificare la legge del Dopo di noi, per la scrittura di un testo unico per la disabilità e per il riconoscimento del caregiver familiare. Abbiamo stanziato 77 milioni per progetti sociali per l’autismo, ripartito il fondo per il sostegno all’ipoacusia e all’autonomia e comunicazione, il Fondo per le periferie inclusive è già stato destinato alle città più grandi e stanno arrivando i progetti con gli Enti del Terzo settore – sottolinea ancora -. Stiamo, inoltre, iniziando a ragionare su come valorizzare i percorsi di inserimento lavorativo e le figure intermediarie che possano essere da accompagnamento. Abbiamo riorganizzato l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità ed entro un anno intendiamo presentare il Piano nazionale per la disabilità che per legge sarà firmato dal Presidente della Repubblica”.
Locatelli si dichiara “sempre più convinta che serva lavorare insieme per poter davvero invertire l’ordine delle priorità e velocizzare questo meraviglioso cambio di prospettiva che è in atto. Oltre alla salute e al benessere, al diritto all’autonomia e alla formazione e inclusione lavorativa, alla mobilità e a una vita dignitosa ovunque si decida di abitare, credo sia fondamentale lavorare tutti insieme perché anche il diritto alla felicità venga rispettato e sia un diritto per tutti. La parola disabilità non è un’etichetta da dare a qualcuno, così come non lo è una malattia – conclude – -una persona è una persona e come tale deve essere rispettata e valorizzata, si tratta di una responsabilità condivisa di cui dobbiamo essere tutti consapevoli”.
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