L’Energy Performance of Buildings Directive è pronta a entrare in vigore. Parliamo della Direttiva Europea Case Green che punta alle zero emissioni nel settore abitativo entro il 2050.
Il percorso sarà progressivo e fatto per step ma, intanto, la traiettoria è pressoché definita: prima, la sessione plenaria del Parlamento prevista dall’11 al 14 marzo con l’approvazione del testo, quindi un’ultima revisione in Consiglio e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La Direttiva Europea Case Green è ormai in dirittura di arrivo.
Come funzionerà
Funziona così: riduzione del consumo energetico medio del 16% entro il 2030; del 20-22% entro il 2030. Un obiettivo non da poco considerando che in Italia – stando alle rilevazioni Istat – sarebbero circa 12 milioni gli edifici residenziali di cui 5 milioni con prestazioni energetiche scadenti e che, dunque, dovranno necessariamente subire interventi massicci di efficientamento.
Si tratta di far salire di almeno due classi energetiche gli stabili meno performanti attraverso la coibentazione degli edifici, il cambio delle caldaie e l’istallazione eventuale di pannellature fotovoltaiche. Il che si associa, all’interno delle abitazioni, a lavori di sostituzione degli infissi – onde evitare dispersioni e ulteriori consumi energetici – e l’auspicabile aggiornamento di impianti a gas con alternative di minore impatto ambientale.
Quali incentivi: le proposte in campo
Ora, come tutto ciò potrà realizzarsi senza provocare un cortocircuito economico per le famiglie è tutto da vedere, a seconda delle misure che saranno disposte dal Governo e i conseguenti incentivi – a beneficio, soprattutto, delle categorie più vulnerabili.
Sul tavolo esistono già numerose proposte volte a una detrazione del 60% per interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica destinati a salire fino al 100% qualora si trattasse di abitazione principale, di nuclei familiari con con ISEE entro i 15mila, di edifici a bassissima prestazione energetica (classe G) nonché la cessione del credito o lo sconto in fattura che abbiamo conosciuto già per via dei lavori col Superbonus.
Tutte misure che, al momento, dovranno essere valutate prima ancora di essere messe nero su bianco e, solo dopo, trasformate in disposizioni di legge attese dai cittadini evidentemente preoccupati dall’idea di affrontare spese che possono rivelarsi assai costose.
I costi per le famiglie
Ma facciamo due conti. Stime ricorrenti parlano infatti di costi che si aggirerebbero intorno ai 20-55mila euro a famiglia, decisamente insostenibili per tantissimi nuclei tanto più che si tratterebbe di esborsi da considerare entro tempi stretti che non superano il 2033.
La partita è aperta, la necessità di efficientamento delle abitazioni è ormai pressoché certa e progressiva. Tutto starà a valutare quale sarà l’impegno economico che verrà messo in campo dalle Istituzioni per far sì che il nostro Paese si adegui, nei tempi corretti, alla direttiva Green.
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