Negli Stati Uniti già da qualche anno alcuni locali e ristoranti hanno scelto una linea di “digital detox” per promuovere cene ed eventi dove l’uso del cellulare non è consentito
Questa tendenza si sta diffondendo anche altrove, Italia compresa, per ragioni in parte economiche, dato che gli avventori si trattengono ai tavoli molto più del necessario a causa dell’uso smodato dello smartphone, ma soprattutto di etichetta e di promozione di una socialità non più mediata dagli schermi.
Quando il cellulare è una dipendenza
Secondo i sociologi il cellulare è diventato per molti utenti una dipendenza, soprattutto fra i più giovani, che non riescono a farne a meno in nessun momento della giornata. L’iperconnessione incide però negativamente sulle relazioni sociali perché causa di continue distrazioni, anche durante le conversazioni faccia a faccia.
Il galateo informatico
Non è un caso che persino le regole del galateo abbiano integrato un’etichetta per l’uso della tecnologia, nello scambio fra utenti del web ma anche nell’uso del cellulare nei luoghi pubblici: impostare la modalità silenziosa al lavoro, al cinema o al ristorante è ritenuto segno di buona educazione, come pure non alzare la voce quando si parla al telefono, o non inviare messaggi vocali che durino troppo.
L’offline club di Amsterdam
Ad Amsterdam il Cafè Brecht ha ideato “The offline club”, un format itinerante che si svolge in caffè sempre diversi e invita i clienti a godersi un momento di “disintossicazione” dalla tecnologia. I partecipanti sono invitati a rinunciare volontariamente all’uso dello smartphone o di altri dispositivi digitali che possono essere riposti in appositi armadietti.
Le iniziative in Italia
A Verona il ristorante “Al condominio” offre una bottiglia di vino ai clienti che scelgono di non utilizzare il cellulare durante la cena e progetta di esportare il digital detox anche in altre città come Roma e Milano.
L’Osteria di Rubbiara a Nonantola, in provincia di Modena, è stata pioniera degli armadietti per depositare i cellulari all’ingresso che ha introdotto dalla fine degli anni Novanta. Anche Eataly Torino ha seguito lo stesso esempio, premiando con dei biscotti chi resiste fino alla fine del pasto senza andare a riprendere il cellulare.
A Casa Coppelle a Roma, chi lo desidera può lasciare il cellulare su un vassoio e ricevere in cambio un “menù” di libri di poesia, e allo Stonehenge di Teramo si ottiene uno scontro del 15% se non si chatta mentre si mangia, a patto che tutti i commensali dello stesso tavolo mettano da parte lo smartphone.
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