Lo scorso anno in Emilia-Romagna ci sono state 21.165 nuove diagnosi di demenza, a seguito di 80mila controlli.
Nel corso dell’ultimo convegno Le demenze: attualità e prospettive che si è tenuto a Bologna, è stato fatto il punto sui dati delle patologie neurodegenerative in Emilia-Romagna. Qui, i cittadini residenti affetti da demenza e seguiti dalla sanità pubblica sono 63.545. Di questi il 50% è affetto da forme medio-gravi. La percentuale rispetto alla popolazione è di 22,8 persone ogni mille, circa l’1,4% del totale dei residenti e il 5,84% degli over 65.
Visite e diagnosi nonostante la pandemia
Nel 2022, nonostante il perdurare delle conseguenze della pandemia, oltre 30mila persone hanno effettuato una prima visita per deficit neurologici. Le nuove diagnosi sono state più di 21mila. Nel 2021 erano state 28.796 le prime visite e 17.324 i casi diagnosticati. Fra prime visite e controlli, in generale, la rete regionale entra in contatto con circa 80mila persone all’anno.
La demenza “giovanile”
La Regione Emilia-Romagna ha avviato anche un percorso specifico per la cura di quelle demenze inquadrabili come casi atipici. Si verificano prima dei 65 anni e rientrano in quella che viene definita Early Onset Dementia o demenza giovanile. Nel 2022 sono stati intercettati 1.508 casi contro i 1.421 del 2021.
I pazienti che presentano i sintomi di un’insorgenza precoce di malattia sono circa il 10% del totale. Presentano un quadro clinico più complesso con sintomi di tipo psichico. Mediamente un soggetto con demenza giovanile attende un tempo maggiore per avere una diagnosi rispetto a una persona anziana, con ricadute negative sul piano lavorativo, economico e sociale.
Rilanciare il Piano nazionale demenze
“Il contrasto, la cura e la prevenzione della demenza rivestono un ruolo prioritario tanto in ambito sanitario che sociale – hanno spiegato Raffaele Donini e Igor Taruffi, rispettivamente assessore alle Politiche per la salute e al Welfare – e i numeri degli ultimi anni, che segnano un ritorno ai livelli pre-pandemia confermano la presenza su tutto il territorio regionale di una rete territoriale e ospedaliera capace di fornire un’assistenza e una presa in carico qualificata, grazie a strutture ma soprattutto a professionisti di alto livello.”
La Regione si è appellata al Ministero della Salute per finanziare il Piano nazionale demenze e rilanciare così per il prossimo triennio il fondo Alzheimer.
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