Un’ampia ricerca condotta in Cina rivela che tenere sotto controllo la pressione riduce considerevolmente il rischio di sviluppare demenza
La demenza rappresenta una delle principali cause di morte e disabilità a livello globale. Tuttavia, gli esperti sottolineano da tempo che la demenza non è una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento. La ricerca ha infatti scoperto che circa la metà dei casi potrebbe essere prevenuta affrontando diversi fattori di rischio. Tra questi la perdita dell’udito, il fumo, l’obesità, l’eccessivo consumo di alcol e l’isolamento sociale, nonché l’ipertensione. Ora sembrerebbe che affrontare quest’ultimo fattore potrebbe ridurre il rischio di demenza del 15%.
Lo studio in Cina
Un vasto studio scientifico ha infatti scoperto che mantenere la pressione sanguigna sotto controllo potrebbe ridurre drasticamente il rischio di demenza e declino cognitivo. La ricerca, condotta su quasi 34.000 persone con ipertensione nella Cina rurale, ha diviso i partecipanti in due gruppi. L’età media era di 63 anni, e convivevano con la pressione alta da circa otto anni. Un gruppo ha ricevuto farmaci economici e facilmente reperibili per abbassare la pressione, con istruzioni su come monitorare i livelli a casa e consigli su cambiamenti dello stile di vita (dieta, alcol, peso). L’altro gruppo ha ricevuto le cure ‘basiche’, basate principalmente su un’alimentazione sana e la riduzione del sale. Sebbene siano stati raccomandati cambiamenti nello stile di vita, questo gruppo non ha ricevuto gratuitamente monitor o farmaci per la pressione sanguigna a domicilio.
Abbassare la pressione equivale a meno 15% del rischio demenza
Nei quattro anni successivi, il primo gruppo, trattato con farmaci e con il supporto sanitario, ha mostrato un miglior controllo della pressione sanguigna. Mostrando fino a una riduzione del 15% del rischio di demenza e del 16% del rischio di declino cognitivo, come riportato sulla rivista Nature Medicine. Questo studio, condotto su un ampio campione di popolazione, indica chiaramente che una riduzione intensiva della pressione sanguigna è efficace nel diminuire il rischio di demenza in persone che soffrono di pressione alta. “Il trattamento antipertensivo può prevenire la demenza nei pazienti con ipertensione non controllata”, ha affermato il professor Jiang He, coautore dello studio.
Ipertensione e rischio demenza: un’equazione complessa
Questa scoperta ridefinisce l’approccio medico alla prevenzione della demenza. In un contesto in cui una cura definitiva ancora non esiste e le proiezioni indicano un aumento vertiginoso dei casi entro il 2050, la prevenzione è cruciale. Tuttavia, è necessario approfondire altri fattori, tra cui la predisposizione genetica, che interagiscano con l’ipertensione nell’incrementare la vulnerabilità alla demenza. È anche fondamentale sottolineare che il controllo della pressione alta non è una garanzia assoluta contro la demenza. Lo stesso studio, infatti, ha evidenziato come una piccola percentuale (circa il 4,59%) dei partecipanti che avevano ricevuto il trattamento intensivo abbia comunque sviluppato la malattia.
(immagine in apertura: villaggio rurale nella provincia dello Yunnan, Cina)
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