Il Delta del Po, un ecosistema straordinario e ricco di biodiversità, è meta ideale di un turismo lento e rispettoso dell’ambiente. I progetti per la tutela della fauna e del territorio e la minaccia del granchio blu
Il Delta del Po, la zona umida più estesa d’Italia, è una delle ‘vittime’ del cambiamento climatico. Per valorizzare questo territorio unico e promuovere la ricerca scientifica, nasce il progetto “Le Mappe del Delta”. Questa iniziativa, promossa dall’Università di Padova, in collaborazione con il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po, mira a creare una connessione innovativa tra il mondo accademico, gli attori locali e le aziende del territorio. Il gruppo di lavoro eterogeneo è composto da docenti, ricercatori, personale tecnico universitario, guide naturalistiche, imprenditori agricoli e ittici. L’obiettivo è di sviluppare nuovi approcci condivisi e percorsi per valorizzare il territorio del Delta del Po.
Il Veneto chiede aiuto per salvare le vongole del Delta del Po
Le attività di ricerca del dipartimento si concentrano sull’impatto degli inquinanti sulle vongole, un prodotto chiave del Delta del Po, minacciato dal granchio blu. L’emergenza continua a destare forte preoccupazione, tanto che la Regione Veneto ha rinnovato la richiesta di calamità naturale anche per il 2024. Le aree colpite, che includono lagune e sacche del Delta, oltre a diverse zone costiere venete, stanno subendo gravi danni economici e ambientali. Una situazione critica che evidenzia la necessità di trovare soluzioni efficaci per contrastare la proliferazione di questa specie invasiva che sta alterando l’equilibrio dell’ecosistema del Delta.
L’ostrica rosa sostenibile allevata con le maree
Al centro delle ricerche c’è anche l’ostrica rosa, allevata con un metodo innovativo e sostenibile recentemente importato in Italia. I molluschi vengono incollati uno ad uno, a mano, su corde a loro volta collegate ad un argano che le solleva dall’acqua riproducendo l’effetto delle maree atlantiche. La frequenza degli innalzamenti, stabilita grazie a un timer alimentato da pannelli fotovoltaici, permette di gestirne la crescita.
Il paradiso del turista slow
Il Delta del Po, con i suoi 80mila ettari di territorio e una popolazione di soli 73mila abitanti, si presta naturalmente a un turismo lento e sostenibile. La sua straordinaria biodiversità, che spazia da ambienti umidi e valli da pesca a lagune e canneti, passando per dune e barene, offre un habitat ideale per una fauna ricchissima, tra cui tartarughe, fenicotteri, delfini e quasi 400 specie di uccelli. Questa ricchezza di ecosistemi lo rende perfetto per attività come il cicloturismo, l’ippoturismo e il birdwatching. Inoltre, la navigazione turistica su piccole imbarcazioni, spesso guidate da pescatori locali esperti, permette di scoprire le sfumature del paesaggio e le sue trasformazioni nel corso del tempo.
“Le Mappe del Delta”: podcast e itinerari per scoprire un territorio unico
Il progetto “Le Mappe del Delta” si impegna a comunicare il Delta del Po in modo innovativo. Tra i risultati attesi, spiccano quattro podcast che raccolgono le voci di chi vive e studia questo territorio unico, sospeso tra terra, acqua e mare. Inoltre, verranno realizzate tre mappe originali che illustreranno il progetto attraverso tre itinerari suggestivi. Questi spaziano dal Giardino botanico di Porto Caleri al Museo delle Api di Ca’ Cappellino, dal centro di interesse archeologico di San Basilio all’Oasi di Ca’ Mello e alla Sacca degli Scardovari.
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