In poche ore ha fatto registrare un record di download e tremare anche i mercati con il crollo del valore di titoli tecnologici. Cos’è DeepSeek, la via cinese all’Intelligenza Artificiale?
Un budget ridotto rispetto alle altre Big Tech e tempi davvero irrisori – appena due mesi – per allenarla. Stiamo parlando di DeepSeek, modello di intelligenza artificiale “Made in China” che in pochissimo tempo non solo è diventata la più scaricata ma ha prodotto un terremoto finanziario a Wall Street sulle vendite di titoli tecnologici. Ma andiamo per gradi.
DeepSeek, la risposta cinese all’Intelligenza Artificiale
Partiamo dalle origini. DeepSeek è, innanzitutto, una startup cinese specializzata in Intelligenza Artificiale che ha “espugnato” un settore che finora aveva visto gli Stati Uniti in testa alla classifica. Il tema dell’IA, infatti, fino a pochi giorni fa era quasi totalmente in mani statunitensi. Parliamo di OpenAI, Google Gemini, Anthropic, Meta. Ora non più, almeno per il momento.
Ma come è riuscita un’IA sconosciuta ai più sino al mese scorso a rilasciare in brevissimo tempo due modelli utilizzabili grazie ad un’applicazione chatbot? Il tutto è avvenuto infatti tra dicembre 2024 e il 20 gennaio scorso. Oggi DeepSeek è un LLM, large language model, un po’ diverso dagli altri, ma che ha dimostrato mostrato performance – pare – migliori rispetto agli altri competitors. Uno dei segreti sembra essere anche l’aspetto open source di questa IA, oltre che l’impiego di chip a capacità ridotta.
Pochi soldi e una capacità di apprendimento veloce, nonostante tutto
Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c’entrino questi ultimi con il successo di DeepSeek. La riposta è semplice: l’addestramento. Negli Stati Uniti il costo per per allenare i Large Language Model – che in gran parte non sono open source – è elevatissimo. Parliamo, in questo caso, di centinaia di milioni di dollari. E le prospettive di spesa tendono a salire sempre di più. Al contrario, sembra che per addestrare DeepSeek ci siano voluti solo 55 giorni e meno di 6 milioni di dollari.
Questa spending review è legata – scherzi della sorte – ad uno dei tanti bandi statunitensi sulle tecnologie nel settore AI. Per supplire al problema la start up cinese ha usato infatti schede GPU Nvidia meno performanti come l’H800. Il resto lo hanno fatto le soluzioni software. Eppure, nonostante gli impedimenti, DeepSeek stav spopolando. Anche perché, costando meno rispetto alle altre IA in termini di addestramento, costa meno anche alle aziende e sviluppatori che decidono di integrarla nei loro prodotti.
Le Big Tech tremano, le Borse anche
Potenza enorme, spesa poca. Di fronte al fenomeno il mondo tech americano coinvolto nell’economia ha tremato, con investitori che hanno cominciato a chiedersi il gioco valesse la candela. Ovvero se gli enormi investimenti dei colossi dell’AI siano sensati e profittevoli. Nvidia quindi è crollata, portandosi dietro Microsoft, Google, Meta. Solo per citare i più noti. Una situazione che al momento invece non sembra tangere l’economia europea.
(Foto in apertura: Mojahid Mottakin / Shutterstock.com)
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