Esistono alcune forme di deterioramento neurologico che non sono ascrivibili alla demenza vera e propria.
Negli studi clinici viene definita “pseudo-demenza” e, anche se il termine non rientra nei sistemi diagnostici ufficiali, si può presentare con difficoltà di concentrazione, deficit cognitivi e ritardi psicomotori. Nel 20% dei casi chi riceve una iniziale diagnosi di demenza, con sintomi condivisi con un disturbo depressivo, ne è affetto.
Una persona che inizia ad avere difficoltà nel parlare, infatti, nel ricordare i nomi, nel ricordare eventi, nel pianificare la giornata non necessariamente presenta un deterioramento cerebrale.
Come si può capire la differenza?
La differenza fra demenza e pseudo-demenza si evidenzia nell’evoluzione delle due condizioni e nella risposta ai trattamenti. Nella demenza si sviluppa un processo di regressione del cervello rilevabile attraverso esami diagnostici. Nelle forme di pseudo-demenza legate alle sindromi depressive, invece, questa involuzione fisica non si evidenzia. O si manifesta solo in aree limitate come l’ippocampo.
Secondo Salomé Mouta – autrice di uno studio in merito pubblicato su General Psychiatry – la diagnosi di pseudo-demenza in persone adulte e anziane pone davanti delle sfide importanti. Questo a causa di diversi fattori: a cominciare dal fatto che lo stesso processo di invecchiamento porta tali cambiamenti cognitivi e di funzionamento del cervello che è difficile distinguere tra semplici variazioni dovute all’età e i primi segni di una depressione o di una vera demenza.
La diagnosi poi è resa ancora più complessa dal fatto che nelle persone anziane i sintomi depressivi possono sovrapporsi con quelli di diverse condizioni involutive di tipo neurologico. Inoltre, è possibile che una persona possa sperimentare sia una vera demenza sia una depressione.
Come si interviene
Se si sospetta un caso di pseudo-demenza, gli specialisti consigliano di provare a trattare lo stato depressivo o un altro eventuale disturbo psichico con interventi psicoterapici e/o farmaci antidepressivi. La terapia può aiutare a scremare i casi di pseudo-demenza da quelli di demenza vera e propria.
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