Arriva anche in Italia, direttamente dagli Stati Uniti, il progetto Dead Drops, una rete di condivisione anonima di file nello spazio pubblico.
Si chiamano Dead Drops le chiavette Usb che vengono inserite e cementate nei muri delle città, nelle quali possono essere caricati o scaricati contenuti che chi decide di partecipare inserisce e lascia a disposizione di tutti. L’idea nasce a New York dall’intuizione di Aram Bartholl, artista multimediale, con l’obiettivo di realizzare una rete alternativa a internet, da pari a pari, per lo scambio di dati. Ognuno ha la possibilità di contribuire al progetto installando una nuova Usb in un muro, o su un marciapiede, nella propria città. Oppure condividendo dati su quelle esistenti.
Come trovare le chiavette
Per raggiungere le connessioni già esistenti, esiste il sito ufficiale di Dead Drops con la mappa dettagliata dei luoghi in cui sono presenti le chiavette, le informazioni per raggiungerle, le foto della zona e del dispositivo, i commenti della persona che l’ha installata. Ogni Usb ha un proprio nome e ne vengono indicate le caratteristiche di capienza e la condizione (se attiva o se risulta rotta o dispersa).
Dead drops in Italia
In Italia, le chiavette segnalate sono 86. Di queste, 9 a Roma, 7 a Milano, una a Firenze, 9 a Cagliari, una a Bergamo, una a Bolzano, 5 a Napoli. “Chiunque può accedere a un Dead Drop e tutti possono installarlo nel proprio quartiere/città” si legge nel manifesto del progetto . E ancora: “Dead Drop si monta come unità di archiviazione di massa. Si legge e si scrive senza alcun software specifico, non necessita di cavi o di tecnologia wireless. In un’era di cloud e nuovi dispositivi fantasiosi dobbiamo ripensare alla libertà di distribuzione dei dati. Il movimento Dead Drops è una buona strada per il cambiamento”.
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