Luigi Davoli. E’ nato a Piacenza e vive a Reggio Emilia. Agente di commercio ora in pensione. Partecipa al Concorso 50&Più per l’ottava volta; nel 2014 ha ricevuto la Menzione speciale della giuria per la poesia.
E’ passato un anno di Pandemia,
la solitudine, il deserto delle città,
questo tempo, che non è volato via,
e la vita di tanti, che non tornerà.
Ancora, siamo chiusi nelle case,
giorni d’Inverno, grigi, senza il sole,
stanchi, aspettiamo altre sorprese,
nei prati, presto fioriscono le viole.
Chi è solo, dietro i vetri appannati,
aspetta l’arrivo del parente o l’amico,
in solitudine, non li ha più chiamati,
la panchina, sola, sotto l’albero di fico.
Orizzonte lontano, terra, mare e cielo,
i raggi del Sole, capolino tra le nuvole
una cornice grigia come un sottile velo,
stanchi, abbiamo finito anche le favole.
Riflessioni, ma non riusciamo a capire,
perché un pezzo di vita, rubata e perduta,
tutti parlano, noi, non vogliamo morire,
tempo servi, raccontiamo la vita vissuta.