Le app di dating online, sempre più diffuse, hanno eliminato le (temibili) incognite dell’appuntamento al buio. Ma un algoritmo può sostituire la magia del colpo di fulmine?
Da un sondaggio del gennaio 2021 tra gli utenti online in Italia (The Statista Digital Market Outlook), Meetic risulta il servizio di dating online più conosciuto (70% degli intervistati). Quasi sei persone su dieci conoscono la piattaforma di incontri Badoo e il 14% degli intervistati ammette di averla usata in passato. Il leader del mercato globale Tinder si classifica terzo, con l’11% del campione che dichiara di aver utilizzato l’app in passato e l’8% che ha intenzione di farlo in futuro. Grindr e Facebook Dating si classificano ultimi: solo il 12% dichiara di esserne a conoscenza.
eHarmony, l’app per gli over 50 più tradizionalisti
Online si cerca di tutto, anche il compagno o la compagna di una vita. Per questo, oltre alle app già citate, ci si può rivolgere ad eHarmony, che contiene una sezione dedicata ai cuori solitari, aspiranti mariti e mogli, che hanno passato la cinquantina. Sulla pagina sono anche disponibili preziosi consigli rivolti ai senior che suggeriscono come trovare l’anima gemella “offline”.
Ma c’è anche chi in Rete cerca solo divertimento. L’ultima frontiera online in questo senso è Feeld. L’idea è stata lanciata nel 2014 da Dimo Trifonov e Ana Kirova, una coppia di grafici londinesi. “Feeld è una piattaforma per appuntamenti alternativi, per persone che sono al di là delle etichette”, così lo promuove la Kirova in un’intervista.
I silver in cerca dell’anima gemella? Tecnologici
Ma d’altronde gli appuntamenti online sono, già da ben prima della pandemia, la norma per i single in cerca di amore. Ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le età, come rivela una statistica sorprendente. Secondo un recente studio, infatti, pare che i baby boomer abbiano le stesse probabilità dei millenial di cercare fidanzati online. Una conferma al fatto che il dating online non conosce limiti di età. Un sondaggio condotto negli USA dal Pew Research Center mostra che dal 2013 al 2021 gli appuntamenti online tra i 55 e i 64enni sono raddoppiati. Il 50% degli utenti di Match (altra app di incontri) è costituito da over 50 che vi accedono tramite cellulare. Una fascia di età per lo più dai gusti raffinati, che frequenta le app online più trendy, come Coffee Meets Bagel, il cui fondatore dichiara di aver assistito, dal 2015 ad oggi, ad una crescita di registrazioni nel gruppo dei 55-64enni pari al 314%. Soprattutto donne.
I boomer e gli appuntamenti online
“È una comunità di single vivace e in crescita che sta giustamente prendendo d’assalto la scena degli appuntamenti online”, afferma Terri Orbuch, esperta di relazioni per il sito di incontri 50+ OurTime.com. “Nel complesso le persone in questa fascia di età sono più realizzate, più sicure e persino più affascinanti delle loro controparti più giovani. Sanno che tipo di persona li renderà felici, quindi questa è la fase perfetta della vita per trovare l’amore”. Niente da eccepire, ma siamo sicuri che gli incontri online non penalizzino troppo la spontaneità del sentimento? O che la magia del primo incontro non sia più che un pallido riflesso?
Un algoritmo per Cupido
Il dubbio è legittimo, dal momento che a decidere del nostro futuro di coppia non è più l’incontro fatale e inatteso, il colpo di fulmine, ma un algoritmo. Lo racconta bene la giornalista francese Judith Duportail nel suo L’amore ai tempi di Tinder – In viaggio tra passioni cieche e algoritmi che ci vedono benissimo (Fabbri Editore). L’algoritmo – spiega – si basa su macrocategorie generiche, come le preferenze di sesso e età, la biografia, la geolocalizzazione e le attività svolte di recente. Ne derivano match ai limiti dell’ageismo e del classismo. Come il far incontrare uomini più anziani, ma danarosi, con donne giovani, economicamente meno facoltose. Per non parlare del fatto che il sistema ripropone modelli prefissati. Così, se per qualche motivo indugiamo troppo sul profilo di un vikingo biondo con occhi azzurri, l’algoritmo ci riproporrà all’infinito modelli simili. Vogliamo veramente lasciare la scelta più importante della nostra vita ad una macchina?
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