Ogni Natale a Pietrasanta, in Versilia, una coppia di nonni realizza per i nipotini uno scintillante scenario da fiaba, avvolto da migliaia di luminarie natalizie. Una tradizione che ha radici lontane.
A Natale l’aria profuma di cannella e nelle orecchie risuonano melodie tradizionali, complici di un’atmosfera magica. Ma che festa sarebbe senza il bagliore delle migliaia e migliaia di luminarie natalizie che brillano per le vie e nelle case? Lo sanno bene Ivan e Giuliana Rada, che – come ogni anno – anche questo 8 dicembre hanno “acceso” il loro giardino a Pietrasanta con un tripudio di lampadine colorate. La coppia ha infatti riprodotto un vero e proprio scenario natalizio illuminato da 150.000 led. Dalla cassetta per le letterine a Babbo Natale alle renne con la slitta. Dalle luci tra gli alberi agli animaletti colorati. E poi stelle, gnomi, elfi… Il giardino e la casa risplendono da lontano, rischiarando la lunga notte invernale.
L’amore di un nonno
Tutto nasce dall’amore: quello di un nonno per i suoi nipotini, una di sette e l’altro di un anno appena. È per vedere i loro occhi brillare di stupore e felicità che Ivan sfida il freddo e la stanchezza, accendendo la magia. Ai giornali lui e sua moglie Giuliana lo dicono chiaro e tondo: “Il significato profondo di questa festa è nell’amore”. L’amore per la loro famiglia, ma anche per tutti coloro che attendono con trepidazione questo appuntamento gioioso. Che non è venuto meno neppure lo scorso anno, primo Natale in pandemia.
Il mese più buio dell’anno
Non tutti possono stupire come i nonni di Pietrasanta, ma in questo periodo dell’anno sono moltissime le case illuminate. Un modo per condividere con gli altri – vicini o sconosciuti di passaggio – la gioia e il calore delle festività. Dicembre infatti è il mese più buio dell’anno, quello in cui cade il solstizio d’inverno. Le luminarie elettriche nascono intorno agli anni ’30 del ‘900, ma l’usanza della luce è antica di secoli. Risale all’abitudine di tenere accesi fuochi e candele per rendere la notte meno fredda e meno oscura. E per allontanare pericoli reali o immaginari.
La luce del Cristianesimo
In un mondo dominato da leggende e racconti spaventosi gli animi erano terrorizzati dal buio. Nella Germania pagana del IV secolo si accendevano falò per tenere lontani gli spiriti maligni. Ma è con il Cristianesimo che si afferma il potente simbolismo della luce che scaccia le tenebre. Nella Bibbia (Genesi I, 3) si legge che Dio, dopo aver creato cielo e terra, disse: ”Sia fatta la luce”. La Luce è dunque l’emanazione del Creatore. Ma è anche la personificazione di Cristo che, venendo al mondo, ha sconfitto la morte. E con essa le tenebre. Ed è per questo che l’usanza di celebrare il Natale – giorno della nascita di Cristo – è da sempre legata a spettacolari giochi luminosi. Una tradizione molto viva nel nostro Paese e non solo.
Dykon Heights, un villaggio di Natale a New York
Nel quartiere newyorkese di Dykon Heights, infatti, da anni gli abitanti si sfidano nella gara all’addobbo più bello. In un crescendo di spese, i residenti di questa zona di Brooklyn non conoscono esclusione di colpi. Come in un film della Disney, o nel villaggio di Babbo Natale al Polo Nord, case e giardini pullulano di angeli, elfi, pupazzi di neve animati, luci e ghirlande. Il tutto accompagnato da melodie natalizie, mescolando presepi giganti e folletti, neve finta e soldatini di piombo. Fotografati dai turisti quanto la Statua della Libertà, gli allestimenti iniziano subito dopo la Festa del Ringraziamento. La parola d’ordine è impressionare – e possibilmente “stracciare” – il proprio vicino. Ad ogni costo, come nella più classica pellicola natalizia. A conti fatti gli abitanti di Dykon Heights sanno bene di vivere in uno dei 50 quartieri più costosi di New York. Ma tant’è! Non si può resistere alla magia del Natale.
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