Quanti sono i russi che non condividono l’invasione dell’Ucraina e le politiche del proprio governo? Più di quelli che ci si immagina dall’esterno, anche se la possibilità di esprimere una qualunque forma di dissenso è sempre più ridotta nel paese.
Per questo molti giovani hanno deciso di andarsene, o almeno chi aveva la possibilità di farlo, e la maggior parte di loro ha scelto il Kazakhstan, principalmente per una vicinanza geografica, linguistica e culturale.
Liza è una giovane fotografa e direttrice della fotografia originaria di Perm, che ha studiato e vissuto a Mosca fino a pochi mesi fa. Con l’inizio della guerra in Ucraina è entrata in crisi e non è più riuscita a mandare avanti i suoi progetti in Russia.
Dalla Russia al Kazakhstan: la storia di Liza
Nei giorni della mobilitazione parziale annunciata da Putin, nel settembre scorso, si trovava temporaneamente in Kazakhstan per un documentario che stava girando in un villaggio rurale. Da allora ha cominciato a pensare seriamente di lasciare il suo paese e di trasferirsi dove si era sentita al sicuro.
Nel giro di pochi giorni è rientrata a Mosca per lasciare l’appartamento e prendere le sue cose, e qui si è scontrata con la realtà delle decine e decine di ragazzi della sua età che in divisa aspettavano i treni che li avrebbero portati in guerra.
Il futuro, i sogni e i progetti
Interrogandosi su ciò che avrebbe potuto fare concretamente contro il conflitto e la politica del suo governo, Liza si è sentita sempre più frustrata, anche se dal Kazakhstan continua ad aiutare gli ucraini, in particolare le donne, e cerca con la sua arte di fare sentire una voce di opposizione e di pace, che nel suo paese era sempre più soffocata.
Oggi è alla ricerca di un lavoro nel cinema come direttrice della fotografia, e nel frattempo lavora nella postproduzione fotografica.
Le piace ricordare che ad Almaty ha trovato la sua dimensione, creativa in un ambiente internazionale, e che qui condivide una casa con una ragazza kazaka e una armena.
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