Dalle consultazioni elettorali all’insediamento del nuovo Parlamento e la formazione del governo: le tappe sancite dalla Costituzione Italiana
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”. Recita così l’articolo 92 della Costituzione italiana che disciplina la formazione del Parlamento e del Governo italiano.
Elezioni politiche 2022
Si sono svolte lo scorso 25 settembre le elezioni politiche per il rinnovo delle rappresentanze in Parlamento, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. L’appuntamento elettorale ha portato alle urne una percentuale bassissima di aventi diritto al voto. Per la prima volta nella storia repubblicana ha votato solo il 63,9% degli italiani: una percentuale minore anche rispetto alle consultazioni elettorali del 2018. La regione con l’affluenza più bassa è stata la Calabria, con il 50,78%, seguita da Sardegna (53,15%) e Campania (53,3%). Al contrario, le regioni con un’affluenza più alta sono state Emilia Romagna, con il 71,97%, Veneto (70,15%) e Lombardia (70%).
L’insediamento del Parlamento e la formazione del governo
Dopo le consultazioni elettorali inizia il percorso a tappe per la formazione del nuovo governo. Il 10 ottobre i neo-eletti alla Camera e al Senato entreranno in Parlamento per la foto di rito e gli adempimenti burocratici. Il successivo 13 ottobre ci sarà la prima riunione. In questa occasione le Camere si riuniranno con la costituzione dell’Ufficio provvisorio di Presidenza, della Giunta delle elezioni provvisoria e la proclamazione dei deputati subentranti ed infine l’elezione dei presidenti dei due rami del parlamento (che avrà luogo per scrutinio segreto). Guiderà la prima seduta del Senato il membro più anziano. Per la Camera invece, sarà il vicepresidente più anziano per elezione tra quelli della Legislatura precedente.
Come saranno eletti i presidenti di Camera e Senato
L’elezione dei presidenti di Camera e Senato sarà a scrutinio segreto. Alla Camera per la prima votazione è necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera, dalla seconda bastano i due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza assoluta. Per il Senato, invece, è richiesta la maggioranza assoluta dei voti dei componenti l’assemblea nei primi due scrutini. Qualora questi ultimi non diano esito positivo, dal terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei senatori presenti. Dopo questo scrutinio, qualora nessuno abbia ottenuto la maggioranza richiesta, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che abbiano incassato – nel precedente scrutinio – il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa. A parità di voti – infine – è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.
Dopo l’insediamento del Parlamento: la formazione dei gruppi parlamentari in Camera e Senato
La formazione dei gruppi parlamentari avviene subito dopo le elezioni dei due presidenti (Camera e Senato). Ciascun parlamentare dirà a quale gruppo intende appartenere. Se questo non avviene, quindi, i parlamentari che non hanno espresso preferenze vengono collocati all’interno del gruppo Misto.
Le consultazioni del Presidente Mattarella
Quando i gruppi parlamentari sono stati costituiti, il presidente della Repubblica – Sergio Mattarella – avvia le consultazioni del nuovo governo al Quirinale. Il capo dello Stato chiama al Colle il “premier designato dai gruppi politici” per conferirgli l’incarico, che normalmente accetta con riserva. Quest’ultimo avvia di persona le Consultazioni con i gruppi politici, per sondare la disponibilità ad un eventuale sostegno. Alla fine dei colloqui il presidente del Consiglio sale al Quirinale e scioglie la riserva: confermerà di essere o meno pronto ad avviare il nuovo esecutivo. In caso di conferma dell’incarico il presidente del Consiglio presenta al Capo dello Stato la lista dei ministri, che dovranno essere nominati con decreto del presidente della Repubblica.
Il giuramento del nuovo governo
La squadra di governo viene accolta nel salone delle feste del Quirinale dove avviene il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Segue, poi, la “Cerimonia della campanella”: il rito simbolico si svolge a Palazzo Chigi e consiste nella consegna dello “strumento” (la campanella) che avvia le riunioni del Consiglio dei ministri. È un atto che segna formalmente il passaggio di potere tra il presidente del Consiglio uscente e quello entrante. (in questo caso il premier Draghi ed il futuro presidente del nuovo esecutivo). Infine, il neoeletto si presenta a Camera e Senato per verificare la fiducia del Parlamento: non appena questo avviene, il nuovo premier è ufficialmente pronto a governare ed a convocare il primo Consiglio dei ministri.
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