Dai maglioni ai fondi del caffè: ogni materiale può diventare qualcosa di nuovo. Ciò che serve è qualche idea creativa e il desiderio di dedicarsi al riciclo.
Le temperature sono in discesa e abbiamo tirato fuori, già da qualche settimana, i cari e vecchi maglioni. Ma cosa fare di quelli che sono ormai inutilizzabili? La parola d’ordine è riciclo. Ma se siamo amanti di ago e filo, il risultato non può che essere garantito! Ritagliando un vecchio maglione, ad esempio, potremmo ottenere un fantastico copri sedia, sia per lo schienale che per la seduta. Un’idea originale, perfetta per l’inverno, che serve anche per proteggere i mobili dall’usura del tempo. Ma si può anche recuperare la lana per creare dei calzini o delle comode babbucce che tengano i nostri piedi al caldo e al riparo.
O ancora un bel pezzo di maglione potrebbe servire, ad esempio, per abbellire delle scatole e dei contenitori per riconoscere ciò che custodiscono al loro interno. Non dimentichiamo poi la classica vecchia coperta che potrebbe prendere vita da un patchwork di lana e tessuti. Un’idea sempre perfetta per l’inverno, per arricchire il nostro letto e regalarci ancor più calore! Una lunga serie di idee che si possono trovare anche su siti e blog specializzati come “Un’idea nelle mani“, un progetto nato nel 2010 in cui vengono condivise tante idee e tutorial originali per creare, riciclare e riusare.
Tazzine di caffè…zero waste
E a proposito di riuso, c’è chi pensa anche a trasformare lo scarto in un’opportunità. É la mission di “Coffeefrom”, un progetto messo a punto dall’impresa sociale “Il Giardinone” di Locate Triulzi (Milano). Attiva nel settore della sanificazione ambientale e parte del Gruppo Cooperativa Cgm, questa realtà lombarda punta alla sostenibilità a 360 gradi. É per questo che ha deciso di utilizzare i fondi del caffè per realizzare degli oggetti di design: tazzine e piattini eleganti che sono già in vendita da qualche mese. La polvere, così, spesso usata come concime per le piante o per pulire le tubature del lavandino, per la prima volta viene impiegata come materiale per realizzare qualcosa di nuovo. Un materiale bio-based con cui vengono realizzati oggetti dal design personalizzato così da restituire alle aziende il prodotto ricavato dallo scarto.
Un cammino iniziato durante l’Expo
Ma il granulo “Coffeefrom” ha un lungo cammino alle spalle. La prima idea arriva durante l’Expo 2015, quando “Il Giardinone” sperimenta il recupero e la trasformazione dei fondi di caffè dai bar Lavazza. In quel caso quegli scarti vennero utilizzati per dare vita a un compost per la coltivazione di funghi. Un anno dopo arriva “Fungo-Box”, un kit di autoproduzione di funghi freschi dagli scarti del caffè di origine urbana. Il progetto cresce, si consolida sempre di più, e inizia a prendere una forma e un colore diverso. Oggetti di tutti i giorni, del colore del caffè, che promuovono il riuso di materie organiche, l’uso di bio-plastiche compostabili e riducono le emissioni di CO2.
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