Il centro CIFA di Bibbiena (AR) racconta la storia della fotografia italiana attraverso una mostra che intreccia memoria e futuro.
Il Centro Italiano della Fotografia d’Autore (CIFA) di Bibbiena (AR) festeggia il suo ventesimo anniversario con una grande esposizione che ripercorre la storia di questa istituzione, diventata punto di riferimento per la cultura fotografica italiana. Fondata nel 2005 dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF), la struttura ha saputo imporsi come uno spazio unico nel panorama nazionale, unendo esposizione, archivio e promozione della fotografia d’autore.
Un luogo per la fotografia italiana
Il CIFA nasce con l’obiettivo di preservare e valorizzare la produzione fotografica degli autori italiani, in particolare quella non professionale, che da sempre ha rappresentato una componente fondamentale della cultura visiva del paese.
Grazie alla rete capillare della FIAF, che conta oltre 500 circoli affiliati e migliaia di soci, il centro ha dato spazio a fotografi emergenti e ha promosso iniziative che hanno contribuito alla diffusione della cultura fotografica in Italia.
La fotografia amatoriale, spesso trascurata dagli ambienti accademici e istituzionali, ha trovato nei circoli fotografici, nei concorsi e nelle riviste di settore il primo nucleo di una critica e di una consapevolezza culturale diffusa. Su queste basi si fonda l’identità del CIFA, che negli ultimi vent’anni ha svolto un ruolo chiave nella conservazione e nella divulgazione dell’arte fotografica.
Il CIFA: un carcere trasformato in polo culturale
Oltre a celebrare la fotografia, l’evento rappresenta un’occasione per riscoprire la sede stessa del CIFA, un ex carcere mandamentale del XIX secolo recuperato attraverso un attento restauro conservativo. L’edificio, dismesso negli Anni ’60, è stato trasformato in un centro culturale mantenendo intatta la struttura originale.
Le sedici celle che un tempo ospitavano i detenuti sono oggi spazi espositivi, mentre il ballatoio e la corte interna conservano il fascino austero della loro storia, offrendo un’esperienza immersiva che unisce memoria e arte.
Questa riconversione ha permesso di restituire alla comunità un luogo dalla forte identità storica, rendendolo un punto di incontro per appassionati, studiosi e fotografi. Il CIFA non è solo un museo, ma un luogo vivo che continua a evolversi, contribuendo alla diffusione della cultura fotografica in Italia e all’estero.
La mostra celebrativa: un viaggio attraverso 20 anni di immagini
Per celebrare questo importante traguardo, il CIFA inaugurerà il 12 aprile una mostra intitolata Le tante sfumature della Cultura Fotografica – 20 anni del CIFA | 2005 > 2025, che resterà aperta fino al 2 giugno. L’esposizione guiderà i visitatori attraverso i principali progetti, autori e immagini che hanno segnato due decenni di attività, offrendo una panoramica completa del contributo del CIFA alla scena fotografica italiana.
Tra le opere in mostra, spiccano otto delle più significative esposizioni curate dalla FIAF negli anni, tra cui Fotoamatori insospettabili, La magia della polaroid e Questioni di famiglie. Saranno inoltre esposte immagini tratte dai Progetti Nazionali, dalle Biennali dei Giovani Autori e dall’archivio storico del CIFA. Un’area speciale sarà dedicata ai tredici Grandi Autori celebrati dalla FIAF e ai vincitori del concorso Portfolio Italia.
La mostra offrirà anche un’ampia selezione di pubblicazioni storiche e contemporanee della FIAF, consultabili dai visitatori in spazi dedicati alla lettura e alla ricerca.
Un’eredità da valorizzare
“Questa mostra è prima di tutto un omaggio a chi ha reso possibile il CIFA: fotografi, curatori, volontari e istituzioni – ha dichiarato Roberto Rossi, Direttore del CIFA. – Abbiamo costruito un luogo che custodisce la memoria della fotografia italiana e la rende accessibile, stimolando confronto e consapevolezza. Guardiamo al futuro con la volontà di consolidare il ruolo del CIFA come presidio culturale stabile, capace di dialogare con istituzioni, scuole, università e autori”.
Con questo spirito, il CIFA celebra i suoi primi vent’anni e guarda al futuro, pronto a continuare il suo percorso di diffusione e valorizzazione della fotografia d’autore.

MARINA ALESSI, Teresa De Sio

Maila Iacovelli, Fabio Zeyed, è stato il figlio di Dante Capri

Ilaria Sagaria, dalla serie Il dolore non è un privilegio, 2018

Giorgio Lotti, Eugenio Montale

Gabriele Galimberti, Uruguay

Collettivo Amura Capaldi Pedranghelu, dalla serie Fear, 2014

Paolo Verzone, Beirut

Nino Migliori, Gente dell_Emilia

Mauro Galligani, Mosca

MAURIZIO GALIMBERTI, New York, Skyline
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