Ole Kassow è nato ad Odense, in Danimarca, nel 1966. Con un padre malato di sclerosi multipla e un fratello dislessico, fin da piccolo, ha imparato che la società spesso tende a stigmatizzare ed escludere le persone con capacità diverse.
Una considerazione che, alla fine, lo ha portato a sviluppare una particolare sensibilità e che da studente lo ha spinto a lavorare in una casa di riposo per prendersi cura degli anziani nel suo tempo libero.
Dopo una carriera nel campo della sanità, ha lasciato il lavoro per seguire i suoi ideali, impegnandosi nella comunità a favore degli esclusi, finchè, un bel giorno del 2012, si è offerto di accompagnare col suo trisciò un anziano ospite di una casa di riposo cittadina.
Ma ciò che Ole ha iniziato come semplice gesto di gentilezza, solo per “fargli sentire di nuovo il vento tra i capelli”, ha finito col trasformarsi nel 2013 in un ampio movimento nazionale in cui sono coinvolti molti soggetti, come i Comuni, le case di cura e le associazioni di anziani, con l’obiettivo di provvedere al miglioramento nella qualità di vita di una terza età in continua crescita.
È nato così Cycling Without Age, ovvero “Pedalare Senza Età”, un movimento il cui motto è “Diamo l’opportunità agli anziani di sentire ancora il vento tra i capelli” e che è riuscito a creare un ponte intergenerazionale tra i giovani piloti volontari e gli anziani accompagnati. Il che si traduce in un ritorno positivo per tutti, rafforzando la fiducia, il rispetto e l’unione nella società.
Per Ole e la sua organizzazione è fondamentale rimettere i senior al centro della comunità, per cancellare così ogni pregiudizio che considera la terza età come un peso anziché una risorsa. In Danimarca, la popolazione anziana è in crescita – gli over 65 rappresentano circa il 18% della totalità – e, anche se il Paese è noto per l’eccellenza del suo welfare, l’assistenza nelle residenze per la terza età si basa principalmente sugli aspetti più materiali, come il cibo, le cure e la presenza di uno staff medico efficiente.
Viene così a mancare un aspetto fondamentale per il benessere dei senior: l’interazione umana e la possibilità di comunicare. Per questo Cycling Without Age non si ferma qui, ma ha recentemente lanciato, con il sostegno della amministrazione comunale di Copenhagen, l’Accademia, ossia uno spazio diverso per i volontari che, oltre a condurre i senior in bicicletta al di fuori dalle strutture, possono intervenire al loro interno con laboratori su vari argomenti, dai progressi sulla salute mentale all’affrontare la solitudine, sino alle iniziative possibili di cooperazione tra i cittadini, con l’ambizione di cambiare la società, in una comunità empatica e fiduciosa.
Per raggiungere questo obiettivo Ole è fermamente convinto dell’importanza di diffondere con ogni mezzo, dai Social ai Media radiotelevisivi, le storie dei volontari e dei senior coinvolti ogni giorno nel progetto Cycling Without Age, facendo leva soprattutto sul sentimento di solidarietà. Senza di questo, infatti, senza il volontariato, tutto ciò non sarebbe neppure lontanamente immaginabile.
Per diffondere poi il suo progetto, ha mantenuto bassi i costi di gestione, delocalizzando le strutture nel mondo e lasciando ciascuna libera di agire e ricevere fondi a livello locale, beneficiando di best practices e sistemi di sostegno tra pari, ossia di incontri tra gruppi che scambiano gratuitamente – gli uni con gli altri – conoscenze, esperienza, supporto pratico ed emotivo.
Attualmente il progetto si avvale di più di 27 “trisciò”, un tipo risciò trainato da bicicletta, dislocati in circa 1.600 punti sparsi nel mondo. Più di 31.500 piloti si assicurano che migliaia di senior possano uscire dalle case di cura per godere della compagnia e di una sana boccata d’aria fresca.
«Il nostro sogno è creare un mondo nel quale l’accesso ad una cittadinanza attiva crei felicità tra gli anziani, dando loro la possibilità di uscire e socializzare, per non rimanere isolati. E lo facciamo dando loro il diritto di sentire il vento tra i capelli, di esplorare la città e la natura trasportati in bicicletta, mentre raccontano la storia della loro vita».
In queste poche frasi, che campeggiano sulla prima pagina del sito dell’organizzazione, è riassunto il senso dell’impegno di Ole e dei suoi volontari.
(Foto Credit: Cycling Without Age – Martti Tulenheimo)
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