La cybersicurezza in Italia: metà dei dipendenti non riconosce il phishing, attacchi hacker in aumento. Imprese a rischio per scarsa formazione e strategie inadeguate
La cybersicurezza è l’insieme di tecnologie per proteggere computer, reti, programmi e dati da attacchi digitali o accessi non autorizzati. In parole semplici, è tutto ciò che viene fatto per rendere sicure le informazioni digitali. Un problema che oggi interessa non solo i privati cittadini ma anche le aziende e le imprese, pubbliche e private. In Italia 7 aziende su 10 dichiarano di essere preoccupate di ricevere attacchi hacker e quasi il 50% ne ha subiti negli ultimi tre anni.
Il cavallo di Troia degli hacker
Un’indagine dell’Osservatorio ASUS Business sulla cybersicurezza, rivela che l’83% delle aziende considera la sicurezza informatica una priorità strategica. Tuttavia, questa consapevolezza si scontra con una realtà preoccupante. La metà dei dipendenti non è in grado di riconoscere un’e-mail di phishing, esponendo l’azienda a un elevato rischio di attacchi hacker. Le imprese italiane sono sempre più consapevoli dell’importanza della cybersecurity, ma molte di loro faticano ancora a implementare le misure necessarie per proteggersi. Secondo l’Osservatorio, l’83% delle aziende riconosce la sicurezza informatica come una priorità strategica, ma solo il 55% ha adottato strumenti e strategie adeguate a proteggere dati e sistemi aziendali.
Attacchi, guasti e furti in crescita
Negli ultimi tre anni, la metà delle imprese (47%) ha subito almeno un evento critico legato alla sicurezza informatica e il 20% ha affrontato più di un episodio rilevante. Il problema non riguarda solo gli attacchi esterni – circa due terzi degli incidenti segnalati – ma anche blocchi delle attività aziendali derivanti da guasti interni o eventi esterni. Il caso di CrowdStrike, che nel 2024 ha paralizzato milioni di aziende in tutto il mondo, è un esempio concreto. Oltre agli attacchi informatici, si registrano anche furti fisici di dotazioni informatiche: il 5% delle imprese ha subito episodi di sottrazione di laptop, server o altri dispositivi aziendali, con conseguenze sulla sicurezza dei dati.
Il fattore umano: la principale vulnerabilità della cybersicurezza
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dalla ricerca riguarda il coinvolgimento diretto dei collaboratori negli incidenti. Il 68% delle aziende che ha subito attacchi ha registrato un impatto significativo sulle persone, con una riduzione della produttività nel 53% dei casi. Ma il dato più preoccupante è che nel 15% delle aziende, i dipendenti stessi hanno contribuito all’amplificazione del problema. Errori nell’uso degli strumenti informatici, mancanza di attenzione ai tentativi di phishing (51%) e gestione inefficace delle password sono le principali cause di vulnerabilità. La formazione continua e la sensibilizzazione sono quindi fattori chiave per ridurre i rischi.
Sicurezza informatica: solo il 35% delle imprese forma i dipendenti
Nonostante l’importanza della cybersicurezza, solo il 35% delle imprese aziendali ha implementato programmi di formazione per i dipendenti, lasciando un’ampia fetta di personale senza le competenze necessarie per proteggere i dati aziendali. Inoltre, l’autenticazione a più fattori (MFA), una soluzione semplice ed efficace, è adottata solo dal 38% delle aziende, esponendo le restanti a un elevato rischio di attacchi informatici.
Aziende e smart working: nuovi scenari
Il lavoro ibrido e da remoto ha ampliato le opportunità per le aziende, ma ha anche introdotto nuovi rischi per la sicurezza. Secondo i dati dell’Osservatorio il 62% delle imprese ha registrato un aumento dei tentativi di attacco informatico dall’introduzione dello smart working. Solo il 45% , però, ha implementato soluzioni di protezione dedicate per i dipendenti in mobilità. L’aumento degli attacchi informatici è dovuto principalmente all’uso di connessioni Internet non protette, come le reti Wi-Fi domestiche o pubbliche. Ma anche alla mancanza di controlli sull’accesso ai dati aziendali, e all’utilizzo di dispositivi personali per scopi lavorativi.
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