I senior ostili alle tecnologie? Niente affatto! In questo periodo, complice anche la pandemia, è sempre in crescita la domanda di servizi digitali da parte degli anziani. É per questo che è nata una “Cyber scuola per nonni”.
Lo sostiene una ricerca presentata dall’Università di Milano Bicocca: i senior non sono ostili alla tecnologia. Lo studio è stato condotto su un campione di 328 persone, di età superiore ai 65 anni, che vivono tra Lombardia, Veneto, Liguria, Piemonte ed Emilia-Romagna. Il requisito era quello di avere un minimo di alfabetizzazione informatica: essere in grado, quindi, di accedere ad una casella di posta elettronica.
Emerge un cauto ottimismo dai risultati della ricerca: il 43% degli intervistati, infatti, si auto definisce fiducioso delle proprie capacità di fare ricerche in rete. Il 40% ha affermato di aggiornarsi costantemente sulle nuove tecnologie, per non rimanere tagliato fuori.
«In generale – ha dichiarato Mariangela Zenga (ricercatrice del dipartimento di Statistica e Metodi Quantitativi) – emerge un comportamento di curiosità e volontà di apprendimento sulle piattaforme online, paragonabile a quello riscontrato in gruppi di adolescenti durante precedenti studi».
Senior, social network e solitudine
Sicuramente, tra gli intervistati, è emerso lo scetticismo e il timore di truffe e violazioni della privacy. Un tema sempre più cruciale, dal momento che le truffe online stanno diventando sempre più frequenti. Ma c’è anche il desiderio di tenersi in contatto. Nel gennaio 2020, infatti, un team di ricercatori della Milano-Bicocca, in collaborazione con la Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso, aveva condotto un esperimento sociale. L’obiettivo era quello di mostrare la relazione tra utilizzo dei social e riduzione della solitudine.
I ricercatori, infatti, avevano studiato quanto l’utilizzo di Facebook e Whatsapp potesse aiutare a combattere la solitudine e a mantenere integre le funzioni cognitive. Un esperimento condotto quando il Coronavirus non era ancora entrato nelle nostre vite. A partecipare erano stati 150 anziani. L’analisi dei dati aveva rivelato che, chi aveva utilizzato lo smartphone per due mesi, non aveva riportato miglioramenti rispetto a coloro che erano stati impegnati in attività di socializzazione tradizionali.
Poi è arrivato il Covid ed è cambiato tutto. Durante il primo lockdown, infatti, i ricercatori dell’ateneo milanese impegnati nel progetto Aging in a Networked Society. Older People, Social Network and Wellbeing , in collaborazione con Doro, avevano ideato “Nonni connessi“, una serie di video tutorial pensati proprio per aiutare gli anziani in quel delicato periodo. Mostravano l’utilizzo delle app che permettevano di stare in contatto con parenti e amici. Un utilizzo che, con il passare dei mesi, è diventato poi cruciale.
Cyber scuola per nonni
Ed è proprio per permettere a quante più persone di godere dei benefici della tecnologia che arriva la “Cyber scuola per nonni”. Una classe dove alcuni studenti liceali diventeranno maestri d’eccezione di allievi senior. Il progetto, nato su iniziativa di Elena Rolandi, laureata in Psicologia all’Università di Milano-Bicocca, è stato selezionato nell’ambito di Biunicrowd, il programma di finanza dell’Ateneo che permette di realizzare progetti innovativi e idee imprenditoriali attraverso campagne di raccolta fondi su Produzioni dal basso, prima piattaforma di crowdfunding e social innovation.
L’obiettivo è quello di raccogliere di 10mila euro. I fondi, poi, saranno interamente destinati alla formazione degli studenti del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto d’Istruzione Superiore Bachelet di Abbiategrasso. Questo permetterà loro di diventare tutor tecnologici e di acquistare tablet da donare ai senior privi di strumenti digitali. Un’operazione che coinvolgerà circa 100 nonni.
Gli studenti, formati dalla psicologa Elena Rolandi, trasmetteranno ai propri nonni tutte le conoscenze necessarie all’uso degli strumenti digitali, diventando così protagonisti, partecipi e responsabili della “Cyber scuola per nonni”. «La nostra è una vera e propria sfida. – afferma Elena Rolandi – Vogliamo far appassionare alla tecnologia anche il nonno più resistente, favorendo così la partecipazione attiva e piena alla società di oggi e del futuro. L’aspetto innovativo di questo progetto sta anche nel fatto che per la prima volta un corso di alfabetizzazione digitale per allievi senior viene mediato completamente e autonomamente dai ragazzi».
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