Il documento finale del Convegno nazionale è stato inviato a governo, Parlamento e regioni. Tra queste, uno spazio di confronto paritetico permanente fra gli attori pubblici e privati del sistema sociosanitario.
Sette proposte concrete, per rendere più efficace ed efficiente il sistema dell’assistenza alla persona anziana: sono contenute nel documento finale del convegno nazionale di Uneba dal titolo “Valori e valore nella cura della persona anziana”, che si è da poco concluso a San Giovanni Lupatoto (Verona).
Il documento è stato inviato a Governo, Parlamento e Regioni. Etica della cura, investimento sulle professioni, attenzione alla sostenibilità del sistema sociosanitario: sono questi i tre assi portanti della proposta, che prende avvio dalla “drammatica e diffusa inconsapevolezza in termini di etica della cura”. Proprio questa mancanza di etica caratterizza l’approccio dei diversi attori del sistema sociosanitario, di fatto “impegnati nella difesa di posizioni individuali che, seppur talvolta legittime, perdono di vista la vocazione – etica, prima ancora che gestionale – del sistema: prendersi cura delle persone fragili”.
I sette appelli
Queste, in sintesi, le sette proposte avanza da Uneba, contenute nel documento, curato da Giovanni Di Bari, Elisabetta Elio, Virginio Marchesi, Giorgio Mion, Patrizia Scalabrin e Fabio Toso:
1. Riconoscere e valorizzare il ruolo sociale degli enti che erogano servizi sociosanitari, in particolare quelli non profit, sostenendone l’innovazione.
2. Garantire equità e chiarezza nei servizi sociosanitari. Questo significa innanzitutto ridurre le differenze nelle legislazioni tra le Regioni, che hanno la primaria competenza nel settore. Oggi invece le differenze tra i territori sono enormi, in termini di servizi, come ha rammentato Uneba nel corso del Convegno.
3. Aprire uno spazio di confronto paritetico permanente fra gli attori pubblici e privati che operano nel sistema sociosanitario. Questo allo scopo di individuare e condividere possibili strategie di miglioramento.
4. Chiarire la questione della titolarità delle rette per i malati di Alzheimer in Rsa. Attualmente, c’è grande confusione e incertezza sulle competenze delle famiglie e quelle del Sistema Sanitario. Da tempo Uneba chiede chiarezza
5. Potenziare la formazione alle professioni di cura, incentivando e orientando i giovani a questi percorsi di studio. Al tempo stesso, per rispondere alla carenza di personale sociosanitario, occorre facilitare percorsi disciplinati per l’arrivo di personale straniero già qualificato. Come farà ad esempio, nel rispetto delle disposizioni del Decreto Cutro, il progetto “Zefiro” presentato da Uneba Veneto al convegno, per portare in Italia Oss formati in istituzioni cattoliche estere.
6. Combattere il cosiddetto “dumping”, ovvero le differenze contrattuali tra diversi comparti del settore sociosanitario, garantendo equilibrio tra le retribuzioni per pari funzioni. Il presidente di Uneba Franco Massi ha annunciato, durante il convegno, la determinazione a siglare entro fine gennaio 2025 il rinnovo del contratto Uneba.
7. Favorire tutte le forme virtuose di collaborazione e di lavoro in rete.
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