Circa 1 miliardo di bambini vive in uno dei 33 paesi classificati a “rischio climatico estremamente elevato”. L’appello ai grandi della terra
A Cop29 (11-22 novembre), la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si tiene a Baku, in Azerbaijan, l’Unicef chiede aiuto per i bambini, tra le prime vittime del clima estremo. Il suo impegno è con i paesi partecipanti per garantire che i bisogni, i diritti e le prospettive dei bambini siano inclusi nelle politiche, nelle azioni e negli investimenti sul clima a tutti i livelli. Le richieste dell’Unicef rappresentano un passo importante verso una maggiore considerazione dei diritti dei bambini nei negoziati climatici. Se venissero accolte, avrebbero un impatto significativo sulle politiche climatiche a livello globale.
L’impatto del clima sulla salute dei vulnerabili
I dati Unicef sulla crisi climatica riportano che circa 1 miliardo di bambini – quasi la metà dei 2,2 miliardi nel mondo – vive in 1 dei 33 paesi classificati come a “rischio estremamente elevato” per i cambiamenti climatici. Oltre 420.000 bambini sono attualmente colpiti dalla siccità record nella regione amazzonica. Uno su cinque – 466 milioni – vive in aree che registrano almeno il doppio dei giorni di caldo estremo ogni anno rispetto a sessant’anni fa. Il caldo estremo sta portando a un aumento delle nascite premature e della natimortalità, con una probabilità che aumenta del 5% per ogni aumento di 1°C della temperatura; l’inquinamento atmosferico è oggi il secondo fattore di rischio di morte a livello globale per i bambini sotto i 5 anni, dopo la malnutrizione.
“La priorità ai diritti dei bambini”
“I bambini hanno vissuto un altro anno di caldo record, inondazioni devastanti, siccità e uragani pericolosi per la vita. Sono i meno responsabili di queste crisi, eppure ne portano il peso maggiore”, ha dichiarato Catherine Russell, Direttrice generale dell’Unicef. “Alla Cop29 e attraverso i contributi nazionali, i governi devono dare priorità ai diritti dei bambini. I bambini devono essere inclusi nelle soluzioni e i leader globali devono rendere l’assistenza sanitaria, l’istruzione, l’acqua e i servizi igienici più resistenti agli impatti dei cambiamenti climatici”.
I grandi coinvolgano i più giovani ai tavoli sul clima
È fondamentale per Unicef che le decisioni prese a Cop29 tengano conto delle esigenze dei bambini, che sono i più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. In questo senso, oltre ad un’azione di monitoraggio, chiede anche l’impiego di finanziamenti mirati per garantire ai bambini l’accesso ai servizi essenziali (scuole e ospedali) in caso di eventi estremi, come alluvioni e siccità. Per questo, accanto all’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C. i paesi devono investire in servizi essenziali per l’infanzia, come la salute, l’istruzione e l’alimentazione, rendendoli più sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici. Infine l’inclusività: i bambini e i giovani devono avere un ruolo attivo nei negoziati climatici, partecipando alle delegazioni dei diversi paesi.
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