Hanno vinto dubbi e resistenze. Oppure, più plausibilmente – e forse unicamente – su spinta del decreto che ha imposto l’obbligo, hanno iniziato a vaccinarsi.
Qualcosa si muove tra gli over 50 che, fino a questo momento, non avevano ancora ricevuto alcuna forma di immunizzazione dal Covid. Da quando per questa fascia di popolazione il vaccino è divenuto obbligatorio, solo nelle ultime 24 ore è stato record di dosi con 22.500 prime inoculazioni.
Proprio in queste ore si stanno mettendo in fila in ogni parte d’Italia aderendo anche loro alla campagna vaccinale. E in una fase della pandemia in cui, per via della variante Omicron, i contagi sono in crescita esponenziale. Il decreto che ha introdotto l’obbligo per chi ha già compiuto 50 anni è stato pubblicato in Gazzetta il 7 gennaio ed è entrato in vigore il giorno successivo. Da allora, sembra stia dando gli effetti attesi con le prime vaccinazioni over a chi ne era sprovvisto che sono pressoché raddoppiate.
Over 50 e vaccino: c’è tempo fino al 31 gennaio per mettersi in regola
Il tutto sta accadendo in una corsa al vaccino che non consente attese. Non c’è infatti tempo da perdere: il 31 gennaio è la data limite per mettersi in regola; oltre, scattano controlli e sanzioni. Dal 1° febbraio inizierà infatti l’incrocio delle banche dati di registri di residenti e anagrafe vaccinale. Chi sarà trovato sprovvisto di certificato vaccinale si vedrà multare – la multa è di 100 euro – dalla stessa Agenzia delle Entrate Riscossione. I No vax, poi, con età superiore ai 50 e in possesso di un posto di lavoro verranno anche sospesi e resteranno senza la possibilità di ricevere lo stipendio.
Mancano all’appello per il vaccino ancora 2 milioni di over 50
La crescita delle vaccinazioni, come dicevamo, lascia ben sperare. Purtroppo però è ancora distante dal proposito di arrivare a immunizzare il 100% della popolazione matura visto che all’appello mancano ancora 2 milioni di persone non facilmente persuasibili entro il 1° febbraio.
E a parlare di «uno sforzo costante profuso a favore della salute dei nostri concittadini» è proprio il generale Francesco Paolo Figliuolo. A capo della struttura commissariale all’emergenza Coronavirus, rivendica il risultato consapevole che, nelle prossime ore, tutto il sistema di vaccinazione dovrà anche fare i conti con lo stress test della grande domanda vaccinale, con molte Regioni che già temono di non ricevere per tempo nuovi vaccini.
Altre 4 milioni di dosi in arrivo
Come annunciato dallo staff del Commissario, già sarebbe iniziata la distribuzione di ulteriori 4 milioni di dosi per rispondere alla grande domanda di somministrazioni dal momento che, nella mattinata di ieri, era appena di 50mila la scorta negli hub vaccinali, utile quindi a coprire iniezioni per poche ore. Più nel dettaglio, saranno consegnati alle Regioni e alle Province autonome circa un milione di dosi di Moderna, oltre 2 milioni di Pfizer per adulti e più di 800mila dosi di preparato pediatrico Pfizer.
Si tratta perciò di una incredibile corsa contro il tempo in un contesto che, col passare delle ore, si fa sempre più complesso. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, i ricoveri per Covid sono cresciuti del 32% rispetto alla settimana passata e i numeri non fanno che salire. Stando ai dati, si tratta della più veloce accelerazione registrata negli ultimi due mesi.
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