Contrarre il Coronavirus in forma grave può dipendere anche da fattori genetici. Ora un test genetico potrebbe identificare una maggiore o minore predisposizione ad una sintomatologia complessa.
Potrebbe esserci una predisposizione genetica ad un decorso complesso del Coronavirus. A dirlo è un nuovo studio condotto dall’Università di Sheffield e Stanford, che ha scoperto oltre mille geni legati alla gravità della Covid-19. Ha spiegato almeno in parte, perché alcune persone si ammalino gravemente mentre altre affrontino il virus con sintomi lievi o addirittura da asintomatici.
L’architettura alla base dell’infezione da Covid
La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell Systems, dimostra che questi geni influiscono in particolar modo sulla funzione di alcuni globuli bianchi. Gli studiosi hanno esaminato le informazioni genetiche del tessuto polmonare umano sano, utili per identificarne l’espressione genica in 19 diversi tipi di cellule polmonari. Comprese le cellule che rivestono il tratto respiratorio e sono le prime a essere interessate in caso di infezioni. Le hanno confrontate, poi, con quelle provenienti dalla Covid-19 Host Genetics Initiative. È uno dei più grandi studi genetici sui pazienti affetti da Coronavirus in gravi condizioni, per cercare eventuali mutazioni di Dna che avrebbero potuto indicare chi fosse più a rischio di sviluppare una forma grave.
Lo studio
Non solo è stato possibile individuare i geni che non funzionavano, ma anche all’interno di quali tipi cellulari. Lo ha spiegato uno degli autori dello studio. “Abbiamo individuato l’architettura genetica alla base dell’infezione da coronavirus e scoperto che questi mille geni rappresentano tre quarti dei driver genetici per la Covid di forma grave”, ha detto Johnatan Cooper-Knock. Ha aggiunto: “E questo è importante per capire perché alcune persone abbiano avuto sintomi importanti rispetto ad altre”.
In particolare, quindi, è stato dimostrato che la gravità di Covid è in gran parte associata a una risposta indebolita di due tipologie di cellule immunitarie. Si tratta delle cellule Natural Killer e le cellule T. Questa scoperta getta le basi per un test genetico in grado di prevedere chi nasce con un rischio maggiore di contrarre una forma grave di Covid.
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