Da giorni, negli aeroporti romani, in migliaia si sono messi in coda per i test Covid. Tamponi rapidi a Fiumicino e Ciampino per chi rientra da Paesi a rischio Covid come Spagna, Grecia, Croazia e Malta.
I controlli a Civitavecchia
Lo stesso vale per i cittadini che fanno rientro a Civitavecchia dalla Sardegna. Un impegno straordinario degli operatori sanitari che ha consentito l’individuazione e il tracciamento di oltre 500 casi positivi mentre si attende che i test siano pronti anche per gli imbarchi verso l’isola.
Quali controlli per i pullman?
Noi, dopo aver visitato l’aeroporto Leonardo Da Vinci, abbiamo fatto tappa alla stazione Tiburtina, dove partono e arrivano pullman da tutta Europa, con tratte a lunga percorrenza soprattutto dai Paesi dell’est come Bulgaria e Romania. Qui, continuano a scendere passeggeri senza alcun controllo legato al virus.
Eppure i varchi sono ben delimitati – ingressi e uscite sorvegliati –, ma se per chi mette piede sul bus la rilevazione della temperatura è assicurata, chi scende non subisce alcuna verifica. E non c’è nemmeno più traccia dei test per i passeggeri in arrivo da Romania, Bulgaria e Ucraina che avevano invece fatto il loro debutto a luglio.
Temperatura solo in partenza
Lo osserviamo trascorrendo diverso tempo presso la stazione e a confermarcelo sono i passeggeri: alcuni saliti presso la stazione Tiburtina, altri in transito. «Io vengo dal Molise – ci dice un giovane appena sceso da un pullman. A Isernia mi hanno misurato la febbre; qui nulla. Ma il peggio è una volta scesi in metropolitana: lì le distanze di sicurezza saltano e di controlli nemmeno l’ombra».
Distanziamento sì, ma solo a bordo
Sui pullman al contrario le distanze sono rispettate, anche se qualcuno confida di non aver tenuto la mascherina per tutto il viaggio. «Non c’è alcun controllo – ci dice una donna anziana appena giunta dall’Abruzzo -. L’ho abbassata ma sono stati gli stessi passeggeri a chiedermi subito di alzarla!». Ha difficoltà di respirazione, ci spiega poi il marito: «Per lei indossare la mascherina è diventato un vero problema».
Nessun controllo ai passeggeri dall’estero
«Da dove viene?», domandiamo poi ad una giovane in attesa di partire per L’Aquila. «Dal Canada – fa lei. – Qui in Italia non ho ricevuto alcun controllo per il Covid», dice un poco sbalordita. Chi invece sembra non stupirsi affatto è una donna sulla quarantina che condividerà il viaggio verso l’Abruzzo con la giovane canadese: «Onestamente non mi aspettavo di vedere alcun controllo qui, purtroppo, anche se sarebbero necessari».
Test individuali prima di partire
«Io sono un operatore sociosanitario – dice di sé un’altra donna. Ho fatto il mio bravo test prima di partire, altrimenti non mi sarei nemmeno avventurata». Ed effettivamente, molto sta al buonsenso dei singoli dal momento che – almeno in questa stazione – oltre a mancare controlli in arrivo, anche le stesse distanze di sicurezza saltano.
«Conviene adottare le solite precauzioni – commenta un uomo sulla sessantina: mascherina, lavaggio mani, attenzione a non toccare nulla. Ma d’altronde che possiamo fare: ci tappiamo in casa e non facciamo più nulla?».
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