Niente più obblighi su mascherine e sul vaccino per gli over 50. Il Green Pass base necessario solo in RSA, pronto soccorso e ospedali, ma in casi specifici. Proroghe per lo smart working d’emergenza. Ma oggi le regole potrebbero cambiare (di nuovo).
Ci siamo. Il 15 giugno scadono quasi tutte le ultime norme ancora in vigore per prevenire i contagi da Covid-19, previste dal cosiddetto “Decreto Riaperture” (D.L. n. 24/2022, convertito con modifiche nella Legge n. 52 del 2022). Ecco quali sono le novità, anche se oggi è in calendario un Consiglio dei Ministri che potrebbe cambiare le carte in tavola.
Niente più mascherine su mezzi pubblici, a teatro e al cinema
Dal 15 giugno niente più obbligo di indossare le mascherine Ffp2 sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza: autobus e pullman o altri mezzi pubblici urbani e interurbani; mezzi di trasporto scolastico; treni interregionali, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità; navi e traghetti; aerei. Ma nel governo non tutti sono d’accordo sull’eliminazione dell’obbligo: oggi dal CdM potrebbe arrivare una proroga per i trasporti con un decreto ad hoc. Sembra invece assodato che non sarà più necessario indossare dispositivi di protezione delle vie aeree neanche per partecipare a spettacoli di intrattenimento, teatrali, a concerti o eventi sportivi che si svolgono in luoghi chiusi.
L’obbligo di indossare le mascherine decade il 15 giugno anche per gli ospiti, i visitatori e i lavoratori delle RSA e delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, residenziali o riabilitative per anziani, anche non autosufficienti. Salvo, anche in questo caso, novità oltre lo scoccare del gong.
Anche sulla scuola la situazione è ancora incerta. Le norme in vigore prescrivono infatti l’obbligo di mascherine, anche solo chirurgiche, fino alla fine dell’anno scolastico 2021/2022. Quindi, anche per gli esami di fine anno. A confermarlo, una sentenza del Tar Lazio che ha respinto un ricorso sul tema presentato dall’associazione dei consumatori Codacons. Tuttavia, dopo un lungo dibattito, oggi potrebbe essere ufficializzata la decisione che siano solo raccomandate agli esami, come emerso da un incontro fra il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Restano in ogni caso esclusi dall’obbligo, come sempre: i minori di 6 anni; i disabili; chi soffre di patologie accertate incompatibili con l’uso di questi dispositivi.
Il vaccino resta obbligatorio solo per il personale sanitario
Dal 15 giugno termina anche l’obbligo vaccinale per i cittadini e i residenti sul territorio italiano, anche stranieri, che abbiano compiuto 50 anni. L’obbligo decade anche per il personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli istituti penitenziari, delle università e delle istituzioni di alta formazione, nonché dei Corpi forestali delle regioni a statuto speciale.
Invece, fino al 31 dicembre 2022, l’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 resta in vigore per chi lavora nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, pubbliche e private; nelle farmacie; nelle parafarmacie; negli studi professionali. La vaccinazione costituisce un requisito essenziale per poter svolgere la professione. L’unica eccezione all’obbligo è quella di specifici e accertati motivi di salute.
Il Green Pass base necessario solo in RSA, pronto soccorso e ospedali, ma in casi specifici
Per quanto riguarda il Green Pass, la Certificazione base resta necessaria fino a fine anno per permanere (attenzione: non per accedere) nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e accettazione, dei reparti di pronto soccorso e dei reparti delle strutture ospedaliere, dei centri diagnostici e dei poliambulatori specialistici per accompagnare pazienti non affetti da Covid. Oppure in caso di permanenza in strutture sanitarie e socio-sanitarie per accompagnare o visitare ospiti con disabilità gravi o affetti da Alzheimer o altre demenze.
Ancora, il Green Pass base serve fino al 31 dicembre prossimo per le uscite temporanee delle persone ospitate presso strutture residenziali e lungodegenza, residenze sanitarie assistite e socio-assistenziali, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non.
Invece, per accedere come visitatori ai reparti di degenza di strutture ospedaliere, alle strutture residenziali, socioassistenziali, socio-sanitarie e hospice, basta aver completato il ciclo vaccinale “primario” e avere un tampone negativo; oppure essere guariti dal Covid con tampone negativo o, ancora, aver effettuato la terza dose.
Cosa succede nei luoghi di lavoro
Cosa succede al lavoro? Nel settore privato restano valide le disposizioni di sicurezza previste dal Protocollo di aprile 2021 fra le organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro d’intesa con il governo (accessi controllati, misurazione della temperatura corporea, igiene delle mani ecc…). Restano inoltre “fortemente raccomandate” le mascherine, anche solo chirurgiche. Entro fine mese è però previsto un incontro per un eventuale aggiornamento delle misure.
Per i dipendenti pubblici, resta la raccomandazione all’uso delle mascherine Ffp2, in base alla circolare del Ministro per la Pubblica Amministrazione dello scorso 29 aprile, “in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive, per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale ‘fragile’, negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti”.
Le proroghe per lo smart working d’emergenza
C’è la proroga dello smart working semplificato, quindi senza accordo individuale, fino al prossimo 30 giugno per i lavoratori affetti da patologie croniche e in condizione di fragilità certificata. Nel caso in cui il lavoro da remoto non sia possibile, l’assenza dal servizio è equiparata al ricovero ospedaliero. Inoltre, i lavoratori fragili possono svolgere la prestazione lavorativa in smart working anche con una diversa mansione o svolgendo specifiche attività di formazione professionale. Proroga al 30 giugno anche per i lavoratori genitori di figli disabili.
Fino al 31 luglio 2022 trovano invece applicazione le disposizioni in tema di sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio, gestita dall’Inail.
Sempre fino al 31 luglio, i genitori lavoratori dipendenti del solo settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni hanno diritto allo smart working semplificato. Questo a condizione che nel nucleo familiare non ci sia un altro genitore che non lavora; è in cassa integrazione; disoccupato; beneficiario di misure di sostegno al reddito. Il medesimo diritto è riconosciuto anche ai lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio, in ragione dell’età o di eventuali patologie accertate dal medico competente.
Infine, più in generale, fino al 31 agosto 2022 è prorogato il termine per l’utilizzo della procedura semplificata di comunicazione dello smart working nel settore privato.
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