Per rilevare l’infezione da Covid-19 i test salivari possono essere impiegati per anziani e bambini. Sono infatti meno invasivi dei tamponi molecolari o antigenici. Ma attenzione, perché l’attendibilità dei risultati è inferiore, più variabile e subordinata a determinate condizioni.
Sì del Ministero della Salute ai test salivari per rilevare il contagio da Covid-19 negli anziani, nei disabili e nei bambini. Ma solo a determinate condizioni. La novità arriva con la circolare ministeriale dello scorso 14 maggio. Nel documento il Ministero della Salute fa il punto sui test più diffusi alla luce delle nuove evidenze scientifiche.
Via libera condizionato ai test salivari
Il campione di saliva – spiega il Ministero – può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da SARS-CoV-2 solo nei casi in cui non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei, ovvero i test molecolari e antigenici. In particolare, nei pazienti sintomatici l’uso dei campioni di saliva può essere un’alternativa ai tamponi oro/nasofaringei preferibilmente entro i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi. Invece, in assenza dei sintomi dell’infezione da Covid-19, può essere utilizzato per persone molto anziane, disabili o bambini visto che i test salivari sono meno invasivi. In ambito scolastico, ad esempio alcuni studi pubblicati nel 2020 hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53 e il 73%. I test, in questi casi o in caso di carenza di tamponi per effettuare le altre tipologie di screening, vanno però ripetuti più volte per aumentare la validità dei risultati.
Il test molecolare resta il gold standard
In ogni caso, le modalità con cui vengono prelevati e analizzati i campioni di saliva incidono sull’efficacia del test salivare, che quindi è variabile. Il test molecolare – sottolinea dunque il Ministero della Salute – rappresenta il gold standard internazionale per la diagnosi di Covid-19 in termini di sensibilità e specificità. In caso di mancata e pronta disponibilità di test molecolari, o in condizioni d’urgenza determinate dalla necessità di prendere decisioni di sanità pubblica in tempi rapidi, si può comunque ricorrere ai test antigenici sempre su campione nasofaringeo e orofaringeo o rapidi.
Anche i test salivari devono essere tracciabili
Anche i test salivari devono essere segnalati nel sistema di sorveglianza attivo per seguire l’evoluzione della pandemia. Gli esiti dei test su campione salivare, inoltre, anche se effettuati da laboratori, strutture e professionisti privati accreditati dalle Regioni, devono comunque essere inseriti nel sistema informativo regionale di riferimento.
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