Dopo alcune settimane di decrescita, la diffusione del virus sta riprendendo forza anche nel nostro Paese. «Attenzione, in tutta Europa sta montando una nuova tempesta», ha avvertito il Ministro della Salute Roberto Speranza, nella sua relazione in Parlamento sulle nuove disposizioni del Governo che entreranno in vigore oggi, 16 gennaio, fino al 5 marzo 2021. Da qui la necessità di ulteriori provvedimenti e della proroga fino al 30 aprile 2021 dello stato di emergenza sanitaria nazionale. Le disposizioni previste dal decreto legge del 14 gennaio e dal nuovo Dpcm firmato ieri dal premier Giuseppe Conte, proseguono sulla linea tracciata dai precedenti decreti con qualche restrizione in più e uno spiraglio.
Innanzitutto, è confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 su tutto il territorio nazionale. Prosegue anche il criterio di ripartizione in aree di colore diverso in base all’indice Rt di trasmissibilità del virus. Per dare un segnale di futuro è stata anche introdotta un’area “bianca” in cui potranno rientrare solo le Regioni e Province Autonome con bassa incidenza del virus. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le misure generali applicate a livello nazionale.
Divieto di spostamento tra Regioni e Province autonome diverse
Fino al 15 febbraio 2021 è stato introdotto il divieto di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, anche se in area gialla. È sempre possibile spostarsi per ragioni motivate da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Spostamenti consentiti per far visita ad amici e parenti
Il Decreto conferma l’indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi, come già avvenuto durante il periodo natalizio. Dal 16 gennaio fino al 5 marzo 2021, quindi, è consentito – una sola volta al giorno – spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.
La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa.
Se la mobilità è limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Ristorazione e i limiti all’asporto
Le attività dei servizi di ristorazione – fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie – sono permesse dalle 5.00 fino alle 18.00. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le 18.00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.
Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti che vi alloggiano. Così come è sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio. La ristorazione con asporto è ammessa fino alle 22.00 con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Diversamente da quanto previsto nei precedenti decreti, però, le nuove disposizioni introducono il divieto di asporto dopo le 18.00 per bar, enoteche ed altre attività commerciali simili (codici ATECO 56.3 e 47.25). Una limitazione introdotta per evitare assembramenti negli spazi antistanti i locali pubblici a rischio di aggregazione.
Scuole superiori didattica in presenza al 50%
Gli studenti di licei e scuole superiori torneranno sui banchi dal 18 gennaio, in presenza al 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca. Didattica a distanza al 100%, invece, nelle aree rosse per gli studenti dalla seconda media in poi. In tutti i casi: «Resta sempre garantita – si legge nel testo – la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali».
L’organizzazione delle Università
Le Università, «in base all’andamento del quadro epidemiologico, predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, da svolgersi a distanza o in presenza» secondo le «esigenze di sicurezza sanitaria nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca» e «ferme restando le attività che devono necessariamente svolgersi in presenza».
Riaprono al pubblico musei e mostre, ma solo nei giorni feriali
Un piccolo segnale di ritorno alla normalità. Infatti, per le Regioni o Province autonome che rientrano nell’area gialla è prevista la riapertura al pubblico dei musei e dei luoghi della cultura dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi. A patto però che sia garantita una modalità di fruizione contingentata o comunque tale da evitare assembramenti di persone e consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Alle stesse condizioni riaprono al pubblico anche le mostre.
Centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Continua la sospensione di convegni e spettacoli
Vietati convegni, congressi e altri eventi ad eccezione di quelli che si svolgono a distanza. Tutte le cerimonie pubbliche si svolgono secondo i protocolli in vigore e in assenza di pubblico. Rimangono chiuse sale cinematografiche, sale da concerto, sale da gioco, discoteche e sale da ballo. Sono sospesi tutti gli spettacoli anche all’aperto.
Impianti sciistici: si riapre dopo il 15 febbraio
Gli impianti sciistici continueranno a restare chiusi fino al 15 febbraio. Nel testo si precisa che dal 15 febbraio potranno aprire gli impianti «solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti».
Chiuse palestre e piscine
Restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.
Presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, è consentita l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere se svolta all’aperto.
La nuova “area bianca”
Il Decreto istituisce inoltre la cosiddetta area “bianca”. In questa si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”. Per rientrarvi devono avere un livello di rischio “basso” e un’incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti.
In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) per le aree gialle, arancioni e rosse. Le attività si svolgono secondo specifici protocolli.
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