Non è obbligatoria ma “raccomandata”. La mascherina FFP2 sarà ancora parte integrante delle giornate lavorative. A deciderlo è il Ministero del Lavoro di concerto con i ministeri delle Politiche sociali e della Salute. La “raccomandazione” resta in vigore fino al 31 ottobre.
La “mascherina” resta. Un confronto serrato quello avvenuto tra il ministero del Lavoro, della Salute, MISE, INAIL e parti sociali che ha portato alla sigla di un nuovo protocollo condiviso. Il documento contiene le misure per contrastare il Covid-19 negli ambienti di lavoro. “Il Protocollo aggiorna tali misure, tenuto conto dei vari provvedimenti adottati dal governo, dal ministero della Salute nonché della legislazione vigente. A tal fine, contiene linee guida condivise tra le Parti per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio in considerazione dell’attuale situazione epidemiologica e della necessità di conservare misure efficaci per prevenire il rischio di contagio”, si legge sul sito del Ministero del Lavoro.
L’accordo stipulato tra i ministeri e le parti sociali
L’accordo stipulato tra i ministeri e le parti sociali mira a garantire le “condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e le modalità di lavoro a specifica tutela dei lavoratori stessi”. Si tratta di una semplificazione del quadro di regole ma non è un “liberi tutti”. Soprattutto in relazione al recente aumento dei contagi. Alla data del 30 giugno, in Italia, si registra un tasso di positività al 28,1% con 83.274 nuovi casi e 59 morti. Dai ministeri e dalle parti sociali, quindi, un invito alla prudenza e al senso di responsabilità. Pertanto, l’utilizzo della mascherina FFP2 è raccomandato fino al 31 ottobre.
Informazioni e modalità di prevenzione
“Le misure di prevenzione riguardano le informazioni, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, a tutti i lavoratori le modalità di ingresso nei luoghi di lavoro, la gestione degli appalti. E ancora, la pulizia e la sanificazione dei locali e il ricambio dell’aria, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la gestione degli spazi comuni. Infine, la gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti, la gestione di una persona sintomatica in azienda, la sorveglianza sanitaria, il lavoro agile, la protezione rafforzata dei lavoratori fragili”, si legge nella nota pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro. [IL PROTOCOLLO DEL MINISTERO DEL LAVORO]
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