In vacanza e in città, ecco i passi da seguire per soccorrere cani e gatti abbandonati o smarriti
Estate, tempi duri per i pet, cani o gatti che siano. Non c’è bisogno di dire che nessun motivo al mondo giustifica l’abbandono di un animale, tanto meno una vacanza. Oggi, poi, partire con un cane o un gatto è alla portata di tutti, tra strutture, spiagge e trasporti pet friendly. Eppure, ci ricorda l’Enpa, nel 2023 sono stati abbandonati o ceduti in media 384 animali domestici al giorno che rischiano di fare una brutta fine. Può capitare a tutti, dunque, di essere seguiti su un sentiero o su una spiaggia da un cane, magari attratto dal profumo del nostro panino. O di trovare un micio spaesato nella città semivuota. Ma come comportarsi davanti cani e gatti che ci appaiono disorientati o confusi, evitando di commettere errori, anche se in buona fede?
Cani e gatti abbandonati: i primi passi per aiutarli
Per prima cosa, come regola generale, per capire se il quattrozampe è smarrito, abbandonato o stanziale bisogna studiarne il comportamento. Se insegue i passanti a caso, cercando di attirare la loro attenzione, magari entrando nell’auto aperta, è probabile che rientri nei primi due casi. Se invece si muove sicuro sul territorio, soprattutto se si tratta di un felino, è possibile che venga accudito da volontari in una colonia di zona. Nel caso è dunque importante non spostarlo. Se capiamo che ha bisogno di aiuto avviciniamolo dolcemente, tranquillizzandolo per metterlo in sicurezza e per controllare se ha al collo la classica medaglietta identificativa. In caso negativo si possono chiedere informazioni ai residenti di zona, ma se la ricerca non dà esito passiamo alla fase due.
Riportiamoli a casa
La prima cosa da fare è diffondere la notizia del ritrovamento, anzitutto chiamando la Polizia Municipale del comune di riferimento che ha l’obbligo di prendere in carico la situazione, anche in caso di abbandono. Questa inoltre potrebbe già essere stata allertata dell’eventuale smarrimento dallo stesso proprietario. Anche perché ricordiamo che chi si appropria di un cane senza aver prima informato le Autorità competenti è passibile di appropriazione indebita. Se l’animale è ferito o disidratato è consigliabile un passaggio dal veterinario più vicino, che leggerà i dati contenuti nel microchip sottocutaneo, obbligatorio nel caso di un cane. Se si è smarrito, una possibilità di ricongiungimento con la sua famiglia è il rifugio di zona, il luogo più probabile in cui i proprietari lo cercheranno. Nell’era dei social media, infine, cerchiamo in rete gli annunci di scomparsa.
A chi rivolgersi in autostrada
Se, come può capitare, notiamo un animale ferito o vagante sulla strada, accostiamo, parcheggiamo l’auto e scendiamo con calma, evitando brusche frenate ed eventuali incidenti. È sempre possibile infatti che l’animale spaventato e disorientato finisca nel traffico. In autostrada e fuori dai centri abitati chiamiamo la Polizia stradale e, se l’avvistamento è nei pressi dei binari ferroviari, la Polfer. Se l’animale si trova su un albero o in un cunicolo chiediamo l’aiuto dei Vigili del Fuoco. Ogni anno sui giornali si leggono notizie di interventi andati a buon fine e di salvataggi da parte delle Forze dell’Ordine per aiutare cani e gatti in pericolo.
Un pronto soccorso anche per la fauna selvatica
Non solo pet: soprattutto in estate è facile imbattersi in qualche appartenente alla fauna selvatica in difficoltà. In questo caso bisogna contattare i Carabinieri Forestali (al numero 1515) o il Corpo Forestale Regionale (112). Per sapere come comportarsi davanti ad un uccello, ad un riccio, a una volpe o a qualsiasi altro animale ferito, rivolgiamoci a uno dei Cras (Centri di Recupero Animali Selvatici) istituiti dal WWF che ogni anno accolgono migliaia di animali in difficoltà. In caso di dubbio, per identificarlo, è possibile inviare una foto agli esperti che potranno dare indicazioni sull’eventuale intervento.
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