È iniziata la fase finale del Concorso internazionale di cortometraggi Corti di lunga vita, promosso da 50&Più e dal suo Centro Studi. Sono state selezionate infatti le 10 opere che entreranno nel terzetto delle finaliste secondo il giudizio della Giuria tecnica, presieduta dal regista Paolo Virzì.
In totale i registi che hanno partecipato al Concorso sono stati 64, provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Polonia, Ungheria, Colombia e Spagna, con un’età che va dai 17 agli 84 anni.
Tutta la vita è il titolo proposto dall’edizione di quest’anno, un richiamo esplicito a uno dei brani più famosi di Lucio Dalla. I punti di vista con cui è stato trattato l’argomento sono i più disparati. Così la vita, tutta la vita, nell’età matura, appare secondo le più varie sfaccettature, oltre che con toni atmosfere, stili e tecniche diverse.
Inevitabile è il tema dei ricordi: scritti su un diario, tramandati di generazione in generazione, impressi sulle foto e negli oggetti di ogni giorno. Li racconta Francesca nel corto di Michele Pinto (“La memoria di Francesca”) e li rivive “Letizia” nell’inquadratura verticale di Romeo Vincenzo De Nicola. Donne diverse che, però, non dimenticano il passato e, anzi, lo lasciano impresso sulla pellicola a imperitura memoria. Ma c’è anche la leggerezza della sfida di una vita come quella tra i due fratelli di Maria Alessandra Martini (“I compari”) e il desiderio di viverla tutta, la vita, e di poter invecchiare senza lasciarla con troppo anticipo come nel cortometraggio di Santoro e Lanciotti (“Olivetti 82”). C’è il racconto di un amore che avrebbe potuto cambiare tutto, come nella pellicola di Barbalucca (“Vado e torno”), e di quell’amore che sopravvive a dispetto della malattia come nelle scene di “Tutto il tempo che vogliamo” di Menicatti e Ugioli. E poi c’è l’amore per la famiglia, per i genitori che invecchiano, per le persone che se ne vanno come nel caso del corto di Alessandro Rossi (“Nanà”). Tutta la vita è anche un ponte tra le generazioni, un incontro tra due mondi che non sempre si conoscono a pieno, ma che si scoprono piacevolmente come nelle scene del corto di Morsellino e Poggiali (“Luoghi del cuore”) o che, ancora, non sempre riescono a comprendersi come avviene nella pellicola “Fausts”. Per la prima volta sarà presente anche un cortometraggio d’animazione, realizzato da Fabio Teriaca sul tema di questa edizione (“Dodici minuti di pioggia”).
Queste sono “tutte le vite” raccontate dalle 10 opere finaliste. Gli occhi di chi le ha girate sono quelle di giovani videomaker e filmmaker, l’età media dei registi infatti è inferiore a 30 anni.
E le opere di chi ha superato i 60 anni e più? Ci sono anche quelle ai Corti di lunga vita e sono state realizzate dai soci e dalle sedi provinciali 50&Più. In questo caso, il compito di selezionarle è affidato ai membri del Consiglio direttivo dell’Associazione 50&Più. A questa sezione dei Corti sarà assegnato il Premio 50&Più.
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