ReadyForIT è un programma innovativo che apre le porte del mercato del lavoro italiano a professionisti rifugiati ospitati dall’Uganda, con l’obiettivo di promuovere l’integrazione e colmare il gap occupazionale.
Venticinque rifugiati provenienti da otto nazioni africane (Burundi, Congo, Eritrea, Etiopia, Ruanda, Somalia, Sud Sudan e Sudan) stanno per iniziare una nuova vita in Italia. Attualmente ospitati in Uganda, con un’età compresa tra i 19 e i 46 anni, possiedono un background formativo e professionale nel settore IT.
Grazie al programma “ReadyForIT – Labour Pathways for Refugees“, un’iniziativa pionieristica per la creazione di Corridoi Lavorativi, questi professionisti avranno l’opportunità di lavorare nel settore dell’information technology (IT) in Italia.
Accogliere per garantire un futuro
“ReadyForIT” rappresenta un’iniziativa innovativa che affronta il problema della migrazione forzata e della mancanza di opportunità per i rifugiati; oltre 120 milioni di persone nel mondo sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa di conflitti, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Spesso, i rifugiati si trovano ad affrontare enormi difficoltà nel ricostruire la propria vita nel paese di prima accoglienza, spesso intraprendendo viaggi pericolosi e irregolari per cercare un futuro migliore.
Questo progetto, ideato da Fondazione Italiana Accenture ETS e guidato dall’UNHCR (Agenzia ONU per i Rifugiati), in collaborazione con diverse organizzazioni internazionali e nazionali, offre un percorso sicuro e legale per l’ingresso nel mercato del lavoro italiano. Il tutto, sfruttando il percorso “extra quota” recentemente introdotto nella normativa italiana. Questo permette alle aziende di assumere rifugiati formati all’estero, contribuendo a colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro, in particolare nel settore IT.
Un beneficio per tutti
“Ancora una volta l’Italia si pone all’avanguardia nello sviluppo di canali di ingresso regolari – ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino -. Dopo le esperienze di successo dei corridoi umanitari, delle evacuazioni d’emergenza e dei corridoi universitari, l’apertura dei corridoi lavorativi per i rifugiati rappresenta un modello in Europa e non solo. La collaborazione tra organizzazioni internazionali e della società civile, insieme alle autorità statali e al settore privato rimane fondamentale per trovare soluzioni di lungo periodo che permettano ai rifugiati di utilizzare le loro competenze e abilità a beneficio di tutti” .
Il progetto “ReadyForIT” si inserisce nel quadro del Global Compact on Refugees, evidenziando l’importanza della collaborazione tra settore pubblico e privato per l’integrazione dei rifugiati. L’iniziativa non solo offre opportunità lavorative a persone altamente qualificate, ma contribuisce anche a rafforzare l’economia italiana e a promuovere un modello di integrazione basato sulla dignità e sul reciproco beneficio. Oltre ai 25 rifugiati provenienti dall’Uganda, sono previsti ulteriori arrivi nei prossimi mesi da Egitto e Giordania, con progetti simili nei settori navale e orafo.
Un progetto (e un esempio) che dimostra come la solidarietà e l’innovazione possano creare soluzioni concrete per affrontare le sfide della migrazione e del mercato del lavoro.
© Riproduzione riservata