Sospensione di manifestazioni, eventi, e divieto di riunioni in luoghi pubblici o privati, chiusura delle scuole, dei musei e applicazione della quarantena per chi ha avuto contatti stretti con persone affette da Coronavirus. Sono questi alcuni dei provvedimenti contenuti nel Decreto Legge approvato al termine della riunione straordinaria tenuta dal Consiglio dei Ministri nella sede della Protezione Civile, un vertice resosi necessario per contenere e contrastare la diffusione del virus nel nostro Paese.
L’emergenza sanitaria, della durata di sei mesi, consiste nel soccorso e nell’assistenza della popolazione eventualmente interessata dal contagio, nel potenziamento dei controlli nelle aree aeroportuali e portuali ed è “in continuità con le misure urgenti già adottate dal Ministero della salute, al rientro in Italia dei cittadini che si trovano nei Paesi a rischio e al rimpatrio dei cittadini stranieri nei Paesi di origine esposti al rischio”.
«Abbiamo adottato un decreto per tutelare la salute degli italiani, che è quella che ci sta più a cuore e che nella gerarchia dei valori costituzionali è al primo posto» ha affermato il premier Giuseppe Conte, nella conferenza stampa tenuta al termine della riunione. Il Presidente del Consiglio ha, inoltre, sottolineato la necessità di «essere flessibili anche perché non è detto che le misure prese oggi siano utili ». Misure stringenti, quindi, che riguardano già le aree interessate dal contagio.
Il decreto legge approvato nel vertice tra il Consiglio dei Ministri e la Protezione Civile, prevede che nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione, o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica.
Tra le misure adottate, sono incluse:
- il divieto di allontanamento e quello di accesso al Comune o all’area interessata;
- la sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato;
- la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole e dei viaggi di istruzione;
- la sospensione dell’apertura al pubblico dei musei;
- la sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
- l’applicazione della quarantena con sorveglianza attiva a chi ha avuto contatti stretti con persone affette dal virus e la previsione dell’obbligo per chi fatto ingresso in Italia da zone a rischio epidemiologico di comunicarlo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente, per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;
- la sospensione dell’attività lavorativa per alcune tipologie di impresa e la chiusura di alcune tipologie di attività commerciale;
- la possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale;
- la limitazione all’accesso o la sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone, salvo specifiche deroghe.
È facoltà delle autorità competenti, di adottare ulteriori misure, al fine di prevenire la diffusione del virus anche fuori dai casi già elencati.
Per chi non rispetta le misure di contenimento contenute nel Decreto, sono previste sanzioni ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale, il quale prevede l’arresto fino a 3 mesi ed una multa.
Il Ministero della Salute ha attivato il numero verde 1500, per tutti coloro che desiderano avere maggiori informazioni circa il Coronavirus. Al telefono, attivo 24 ore su 24, rispondono dirigenti sanitari e mediatori culturali della Sala operativa del Ministero della Salute. Gli operatori danno informazioni anche in lingua cinese per i cittadini che non parlano italiano.
Qualora si presentassero sintomi sospetti, è necessario contattare il numero verde 1500 o il 118, meglio ancora rivolgersi al proprio medico di famiglia, piuttosto che recarsi al pronto soccorso, per evitare la possibilità che eventuali contagi possano moltiplicarsi.
Per tutti, fondamentale seguire le regole d’igiene che abbiamo già indicato in un precedente articolo su questo sito e che sono state ribadite dall’Istituto Superiore di Sanità.
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