Si presentano come operatori sanitari ma, in realtà, sono soltanto sciacalli. Fingono di dover effettuare tamponi e, nei giorni scorsi, in molti gli hanno aperto la porta. Ma si tratta di truffatori, topi d’appartamento, gente che, approfittando dell’emergenza, prova a svaligiare le case. Soprattutto quelle di persone anziane.
Le Autorità stanno indagando
Sono infatti in corso accertamenti da parte della Polizia di Stato per segnalazioni provenienti dal Nord Italia, tra cui una a Pozzo Strada (To), dove due coniugi ottantenni si sono visti piombare in casa un uomo in camice e il suo complice giunti, a loro dire, «per verificare l’eventuale presenza di coronavirus». La coppia, incautamente, li ha lasciati entrare e i due se ne sono andati con un bottino di seimila euro, tra denaro e gioielli. Una cosa simile è accaduta anche a Zibido San Giacomo e a Solaro, nell’hinterland milanese. Ma i casi sembrano essere molti di più.
Visite a domicilio: quando sono vere e quando no
Attenzione, però, perché dalla Polizia di Stato fanno sapere che: «Nessun operatore sanitario si presenta in questo modo a casa delle persone». Nessun ufficio o ente pubblico invia dipendenti a domicilio – si legge in una nota -; nessun dipendente di enti può riscuotere o rimborsare al domicilio dei clienti importi per qualsiasi motivo.
I tesserini di riconoscimento possono essere contraffatti
Persino il tesserino di riconoscimento non sembra essere una garanzia: può essere contraffatto. Ecco perché, la raccomandazione è sempre quella di «non aprire la porta a sconosciuti, anche se dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità o di altri enti, anche se in uniforme e con documento».
L’allarme arriva anche dalla Croce Rossa
È stata la stessa Croce Rossa Italiana a lanciare l’allarme tramite le proprie pagine Social, quelle del Comitato regionale della Lombardia: «A seguito di alcune segnalazioni pervenute dai comitati locali, informiamo la cittadinanza che non è stata emanata alcuna attività porta a porta per effettuare test con tampone orale per la rilevazione di contagio di coronavirus Covid-19. Tali attività non hanno perciò nulla a che vedere con Croce Rossa e gli individui che le realizzano, benché in divisa, non appartengono alla nostra Associazione e hanno il solo scopo di introdursi in maniera illegittima nelle abitazioni, con intenti di sciacallaggio. Si raccomanda dunque, nel caso si riceva una visita, di non accogliere in casa suddetti individui e di contattare immediatamente le forze dell’ordine».
Meglio avvisare le Forze dell’Ordine
Se si ha qualche sospetto, è sempre bene contattare le Forze dell’Ordine. Resta sicuramente un suggerimento valido, se ci si sente minacciati o per eventuali dubbi. Si può telefonare al 113, 112 o 117 o alla Polizia Locale. Gli stessi numeri qualora si vogliano segnalare comportamenti sospetti.
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