Le temperature elevate non devono cancellare il desiderio di vivere, di uscire di casa, di incontrare persone amiche o di frequentare luoghi di svago e divertimento. Coraggio e prudenza possono aiutare gli anziani – e non solo loro – a vivere meglio le difficoltà causate dalle condizioni ambientali. I consigli del Professor Marco Trabucchi per affrontare la calura estiva di questi giorni.
In questa calda estate è importante non farsi dominare dalle alte temperature, subendone le conseguenze in maniera passiva e quindi riducendo il proprio spazio vitale. Ritengo vi sia un “mondo possibile” per le persone anziane anche nel gran caldo purché si seguano due regole generali.
La prima è la prudenza, caratteristica che impone di seguire alcune regole, come di seguito riassunto. Fondamentale è bere molto, anche se non si prova lo stimolo della sete, prevenendo la disidratazione (non aspettando, quindi, la comparsa di una sensazione di debolezza, con la bocca e la pelle secche). Un litro e mezzo al giorno di ogni tipo di liquido è la dose consigliata: caldo o freddo, salato o dolce o senza né sale né zucchero: ho usato il termine “dose” non per abitudine professionale, ma perché i liquidi devono essere assunti nella quantità indicata, come fossero una medicina.
Anche l’alimentazione deve seguire alcune regole, cioè essere composta prevalentemente da frutta e verdura fresche. In questo momento sono facili da trovare ed anche a prezzi accessibili (nonostante gli aumenti causati dall’inflazione); ogni persona anziana può scegliere quello che preferisce in base ai suoi gusti e alla sua dentatura; può dividere la quantità stabilita in 3-4 volte al giorno. Frutta e verdura fresche sono sempre digeribili; è possibile arricchirle con condimenti opportuni, tenendo conto che l’olio è ricco di sostanze e quindi un alimento utile, che può essere distribuito sui cibi con abbondanza. Frutta e verdura sono ricche di sostanze nutrienti e di sali; permettono quindi di sostituire quanto la persona perde con la sudorazione. Inoltre, inducono un transito intestinale regolare, evitando il rischio di stipsi che si accompagna alla disidratazione e ad un’alimentazione inadeguata.
L’altra caratteristica che deve accompagnare la vita degli anziani nella calura è il coraggio. La temperatura elevata non deve cancellare la nostra determinazione a vivere, uscire di casa, incontrare persone amiche, frequentare, se possibile, luoghi di svago e di divertimento. Senza coraggio il caldo diviene il padrone, perché costringe ad avere paura, impone attenzioni che provocano di per sé danni gravi. Se l’anziano non esce di casa (ovviamente non nei momenti di maggior caldo) riduce gravemente la quantità di moto che deve compiere ogni giorno per mantenere in attività la muscolatura. Inoltre, la sindrome della “porta sbarrata” (dal di dentro) aumenta il senso di solitudine, di lontananza da affetti e amicizie, condizioni che provocano conseguenze gravi sul benessere. Stare chiusi in casa è una sorta di ripetizione del recente lock down, che tanti danni ha provocato e che nessuno vorrebbe nuovamente sperimentare.
Coraggio e prudenza sono le caratteristiche che ci possono far vivere meglio in questo momento di difficoltà causata dalle condizioni ambientali. Capisco la crisi, in particolare di molte famiglie preoccupate per i loro cari; devono accompagnare le giornate degli anziani di famiglia con determinazione nel suggerire atteggiamenti adeguati. Capisco le titubanze, le paure, la pressione che deriva da informazioni sbagliate, spesso dettate dall’ignoranza. Particolare attenzione in questi momenti deve essere dedicata ad accompagnare la vita delle persone affette da demenza, perché spesso non sentono lo stimolo della sete e sono incapaci di gestire la propria giornata e quindi nemmeno la protezione dal caldo. In questi casi vanno accompagnate senza interruzione, anche interagendo con le persone che sono al loro servizio. Spesso queste vanno aiutate a comportarsi con prudenza e coraggio, spiegando che chi soffre per un disturbo cognitivo non è in grado di prendere decisioni coerenti con la situazione ambientale. Va ricordato che il caldo può provare una disidratazione grave anche in tempi brevi e che quindi non si devono lasciar trascorre le ore pensando che poi tutto si sistemerà in qualche modo.
La fragilità biologica di molte persone anziane non concede tregua al dovere di attenzione e di prendere provvedimenti; qualsiasi attesa può provocare danni talvolta irreversibili. Nell’anziano può facilmente comparire una sindrome chiamata delirium, condizione clinica che è la conseguenza della crisi di molti sistemi biologici, i quali faticosamente ritornano nella norma dopo la fine della situazione critica.
(Foto di apertura: Stefano Guidi/Shutterstock.com)
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