Alcuni ricercatori italiani sono riusciti a contrastare il processo neurodegenerativo alla base della malattia del Parkinson grazie all’impiego delle “resolvine”. Si tratta di un gruppo di molecole che il nostro organismo produce per spegnere i processi infiammatorie riparare i tessuti danneggiati.
Lo studio, condotto in laboratorio, è stato condotto nell’ambito di un più generale rapporto tra gli stati infiammatori e lo sviluppo delle malattie neurodegenerative.
Ad oggi la diagnosi della malattia avviene tardivamente, quando più della metà dei neuroni dopaminergici è andata distrutta senza possibilità di essere rigenerata.
Essere riusciti, anche se in laboratorio, a intervenire nel processo neurodegenerativo prima che i neuroni dopaminergici siano stati distrutti per sempre, fa ben sperare per avviare future sperimentazioni cliniche in grado di rallentare la malattia.
SINTESI DI: Le “resolvine” contro lo sviluppo della malattia, Panorama della sanità, numero 10, 2019
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