Fare attività di prevenzione attraverso campagne di informazione per contrastare le truffe rivolte agli anziani; creare una rete che sia di supporto – anche di tipo psicologico – per le vittime di questi reati e di sostegno ai Comuni.
Con queste finalità, anche quest’anno, il Ministero dell’Interno tramite il Fondo Unico Giustizia mette a disposizione 2 milioni di euro. Sono destinati a 50 Comuni capoluogo di provincia con la popolazione anziana più numerosa. L’iniziativa è stata pubblicata sul sito del Viminale. I Comuni interessati, da parte loro, non devono far altro che presentare un progetto di azione entro il 30 settembre 2020.
Le truffe sono diminuite, ma è bene non abbassare la guardia
Le truffe agli anziani sono diminuite del 13,7% nei primi 7 mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno prima e del 17% dal 1° marzo al 31 maggio, durante il lockdown. Una riduzione che, fa sapere il Ministero dell’Interno nel Rapporto Il fenomeno criminale delle truffe con specifico focus su quelle commesse in danno degli anziani, è comunque inferiore rispetto al dato dei delitti in generale che nel periodo di chiusura è stato del 43,8%.
Anche per questo le attività di informazione e i servizi di supporto per contrastare questo fenomeno rimangono tra le azioni di prevenzione essenziali. Infatti, se nel periodo del lockdown erano in voga le truffe del falso tampone, con la fase 3 dell’era Covid-19, la riapertura delle attività e la ripresa della circolazione, sono tornate in auge le truffe pre-covid.
Intramontabile: la “truffa dello specchietto”
A proposito del ritorno agli spostamenti in automobile, è tornata una delle truffe più collaudate: la “truffa dello specchietto”. Le cronache locali continuano a darne conto, con eventi diffusi un po’ ovunque la Penisola. La Polizia di Stato sul proprio sito ha riportato uno degli ultimi casi proprio ai danni di un uomo di 75 anni.
Le modalità restano le stesse. Immaginate di essere alla guida e di sentire a un certo punto un gran rumore sulla fiancata della vostra automobile, come se aveste urtato contro qualcosa. La prima cosa che si pensa è quella di fermarsi per controllare. È a questo punto che arrivano i malviventi accusandovi di aver urtato la loro autovettura rompendo lo specchietto retrovisore. Lì per lì, ripensando al rumore avvertito e presi dall’agitazione, è facile crederci.
È bene sapere però che per provocare l’urto i malviventi gettano un sasso, dei sassolini o una palla di gomma sulle ruote. E così è capitato anche in questa occasione. Inoltre, come sempre accade, anche i questo caso i truffatori hanno chiesto all’uomo di essere risarciti del danno in contanti, onde evitare di coinvolgere l’assicurazione. La truffa, però, questa volta non è andata a buon fine, visto che ad assistere alla scena c’era un poliziotto fuori servizio che non ci ha pensato un attimo ad intervenire e avvisare la questura. I due truffatori sono stati arrestati.
Le altre truffe in auto: la gomma “bucata” e il falso “investito”
Sono diverse le truffe che hanno a che fare con l’automobile. C’è quella della gomma bucata. L’auto è in sosta e una volta tornati trovate una gomma forata. Qualcuno si avvicina e si offre di darvi una mano. Che fare? Massima attenzione agli effetti personali: borsa, portafoglio, cellulare. Poi c’è anche quella del biglietto lasciato sul cruscotto con tanto di numero telefonico e richiesta di risarcimento in contanti, sempre per non disturbare l’assicurazione, per un danno che avreste fatto con la vostra automobile, che come prova troverete danneggiata. Inoltre, c’è sempre la truffa del falso investito. In genere il fatto avverrebbe mentre si fa retromarcia.
Le strategie di approccio
La prevenzione del fenomeno delle truffe parte dall’individuazione dei principali modus operandi criminosi. Il primo approccio – avvisano le Forze dell’Ordine – passa sempre dall’individuazione di un punto debole nella persona anziana. Ecco dunque che presentarsi indossando una divisa o anche solo spacciandosi per poliziotto, carabiniere o operatore sanitario, induce l’anziano a prestare fiducia nel soggetto sebbene sconosciuto.
La modalità di contatto avviene talvolta per strada o in altri luoghi pubblici, a volte anche telefonicamente, per poi continuare e consumarsi nell’abitazione dell’anziano. Uno dei metodi più diffusi è costituito dall’avvicinare l’anziano con la scusa che il proprio figlio o familiare è in difficoltà, spesso perché è stato coinvolto in un sinistro stradale, e che per risolvere il tutto nell’immediato devono consegnare una cospicua somma di denaro contante allo sconosciuto.
Chiamare sempre le Forze dell’Ordine
Le Forze di Polizia – si sottolinea nel Report – sono sempre presenti e, anche attraverso le iniziative e campagne divulgative, hanno permesso di avvicinare sempre più gli over 65 che hanno acquisito maggior fiducia: quando hanno dubbi sulle persone che incontrano o che vogliono entrare in casa, non esitano a telefonare ai numeri di emergenza 113, 112 o 117.
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