Contrastare l’emergenza abitativa e favorire il reinserimento sociale dei più fragili. La Comunità di Sant’Egidio e l’Ance, associazione nazionale costruttori edili, hanno firmato un protocollo d’intesa per dare una nuova opportunità a chi vive ai margini.
Il progetto per contrastare l’emergenza abitativa
Si tratta di un progetto sperimentale che avrà una durata di tre anni, e che sarà avviato a Roma e a Genova, con possibilità di estensione ad altre città che vorranno aderire. La Comunità di Sant’Egidio, presente nella capitale da 55 anni, avrà il compito di individuare le persone che saranno coinvolte, assicurando loro un impiego, mentre l’Ance metterà a disposizione degli appartamenti in affitto a canone sostenibile, per singoli o famiglie.
“Proviamo a dare una risposta concreta a chi ha più bisogno – ha commentato Federica Brancaccio, presidente di Ance – perché siamo convinti del grande ruolo che le imprese giocano per la rigenerazione del tessuto non solo urbano ma anche sociale del nostro paese.”
“L’aiuto ai più fragili rende le nostre città più umane e vivibili – ha spiegato Giacomo Zucconi, segretario generale della Comunità di Sant’Egidio-Acap – e crediamo che sia sempre più necessario sviluppare una sinergia virtuosa tra diverse realtà della società civile.”
L’Associazione
Comunità di Sant’Egidio-Acap è stata fondata per coordinare l’impegno sociale e umanitario della Comunità di Sant’Egidio e ha come scopo principale la promozione della giustizia, della pace, dello sviluppo e della cooperazione internazionale per la tutela dei diritti umani, attraverso lo sviluppo della solidarietà sociale tra gli individui e la lotta contro ogni forma di povertà.
Contrastare l’emergenza abitativa
Secondo i dati del Comune di Roma, in città ci sono circa 150 mila persone in difficoltà abitativa. Almeno 40 mila sono le persone in graduatoria per un alloggio popolare e un quarto di queste è già in emergenza. Altri 15-17 mila abitanti vivono in case occupate, altri 15 mila sono sotto sfratto. Ci sono poi 45 mila beneficiari del contributo affitto e altri 5 mila che abitano nei campi rom, 1.500 nei residence e 10 mila senza fissa dimora.
Anche a Genova il problema abitativo è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. La graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare vede circa 4 mila domande, ma quelle soddisfatte sono circa 100 all’anno.
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