La buona salute ed un’aspettativa di vita migliore dipendono dalla capacità dell’organismo di contrastare i radicali liberi.
Il radicale libero, in origine, è un atomo al quale viene sottratto un elettrone. Tale mancanza rende instabile l’atomo che inizia ad interagire con gli atomi e le molecole vicine, cercando a loro volta di sottrarre un elettrone. Questa azione incontrollata danneggia la struttura delle cellule, alterandone la funzionalità e inducendole alla morte.
Sono molti i danni provocati dai radicali liberi, causati in parte dall’inquinamento atmosferico, dalla luce solare, dal fumo e dall’alimentazione. Quando questi interagiscono con il collagene, si ha un danno diretto all’organo di cui fanno parte (ad esempio la pelle diventa rugosa e meno elastica). E lo stesso accade con gli altri organi che perdono la loro funzionalità.
Di quali armi dispone l’organismo per impedire che i radicali liberi creino danni? Un potente antiossidante naturale, prodotto tramite un enzima direttamente dal citoplasma della cellula e da sostanze antiossidanti presenti in varia misura negli alimenti ingeriti quotidianamente. Tra queste ricordiamo le vitamine C.E.A., il coenzima Q10, i carotenoidi e i polifenoli.
Ogni alimento ha una propria capacità d’inertizzare i radicali liberi. Tale indice di misura è chiamato con l’acronimo ORAC, ovvero Oxy Radicals Absorbance Capacity.
La Food and Drug Administration, autorità americana per il controllo degli alimenti, ha calcolato in 5.000 ORAC giornaliere la quantità di antiossidanti sufficienti a contrastare lo stress ossidativo.
Ad esempio, per ogni 100 grammi il cioccolato fondente ne ha ben 20.823; la radice di zenzero fresco 15.542; le noci 13.541; il carciofo cotto 9.452; le lenticchie 7.272; le prugne fresche 6.259; il vino Cabernet Sauvignon 5.034.
SINTESI DI: I radicali liberi, Adriano Sacripanti, Il Resto del Carlino, 16-01-2021
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