Secondo dati diffusi dall’Iss, durante il lockdown l’acquisto di bevande alcoliche tramite web è aumentato del 250%.
Spesso si inizia con un bicchiere mentre si mangia o un drink in compagnia degli amici. Talvolta si continua perché ci si annoia oppure perché si crede che “un bicchierino” possa aiutare nei momenti più complicati della propria vita. E così ci si ritrova, molto più spesso di quanto si creda, ad avere come compagna una bottiglia di vino o un superalcolico.
E i numeri ci rivelano che i consumatori di alcol, soprattutto fra le pareti domestiche, in quest’ultimo anno sono aumentati in maniera esponenziale.
Il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità
È quanto ha evidenziato l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel Rapporto 2021 sul monitoraggio di bevande alcoliche nelle Regioni, lo studio attraverso il quale sono stati rilevati i dati del consumo di alcol durante l’emergenza Covid.
Nel Rapporto si legge che nel 2020 il consumo di bevande alcoliche ha avuto “un incremento incontrollato”. Mentre gli acquisti sui siti di e-commerce, per il settore delle bevande alcoliche, «si stima abbiano conosciuto un’impennata tra il 181 e il 250% nell’home delivery, con un aumento dei consumi domestici registrati».
Un comportamento messo in atto prevalentemente per alleggerire la tensione creata dall’isolamento. Ma anche per le «problematiche economiche, lavorative, relazionali e dei timori diffusi nella popolazione resa sicuramente più fragile dalla pandemia». Un comportamento, sottolinea l’Iss, «di cui non si conosce il reale impatto diretto sul consumatore e, indiretto, sui conviventi».
Sono 2,7 milioni gli anziani più a rischio
Nel Rapporto diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità sul consumo di alcol nel corso dell’ultimo anno e durante il lockdown, risulta che gli anziani hanno fatto registrare un aumento nell’abuso di bevande alcoliche. Mediamente, si legge, «si è registrato un incremento della prevalenza dei consumatori che è passata da 1,46% a 1,80%, in particolare nella popolazione anziana dove il valore è aumentato, in maniera statisticamente significativa, del 22,7%». Già nel 2019 gli ultra 65enni considerati consumatori più a rischio erano oltre 2,7 milioni, un uomo su tre e una donna su dieci.
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