Abbonamenti streaming audio e video, ebook, sistemi operativi: nel 2023 la spesa dei consumi digitali nel nostro paese è stata di 3,6 miliardi di euro, e anche per questi acquisti “immateriali” ci sono dei requisiti da rispettare.
Alla fine del 2021 sono state recepite dall’ordinamento italiano le Direttive europee 2019/770 e 2019/771, e sono state apportate alcune modifiche al Codice del Consumo del 2005, che hanno ridefinito le nozioni di bene e di venditore, con l’estensione ai contenuti e ai servizi digitali.
Secondo la nuova versione del Codice, il consumatore ha diritto a ricevere un prodotto digitale conforme, e in caso contrario può chiedere al fornitore il rimborso. Fanno eccezione i software completamente gratuiti, i servizi di accesso a internet, di assistenza sanitaria, i prodotti finanziari e che riguardano il gioco d’azzardo, i contenuti che fanno parte di uno spettacolo o di un evento.
Requisiti del prodotto digitale
Il prodotto o servizio deve corrispondere alla descrizione e rispettare tutte le caratteristiche indicate nel contratto, come quantità, funzionalità, compatibilità, interoperabilità. Deve essere fornito di tutti gli accessori, se ne è provvisto, e delle istruzioni per l’installazione e l’assistenza clienti.
Problemi di installazione e aggiornamento
Se acquistiamo un software, questo deve essere supportato da tutti gli hardware indicati nel contratto, ossia essere interoperabile. Chi compra un servizio digitale deve essere informato su quali dispositivi e con quali sistemi operativi potrà essere usato. In caso di malfunzionamento o di mancata compatibilità si può far valere la garanzia.
Se non si riesce a scaricare il programma o il servizio, oppure l’accesso non viene concesso, bisogna segnalare immediatamente il problema al fornitore, indicando quanto tempo gli si concede per risolvere il problema, prima di richiedere l’annullamento del contratto.
In caso di aggiornamenti al servizio o al prodotto fatti dal fornitore senza consenso, il consumatore ha diritto a non installarli, ma in questo caso diventa responsabile di eventuali malfunzionamenti. Per questo, chi acquista deve essere informato delle possibili conseguenze.
Attenzione ai servizi gratuiti
I social come Instagram e Facebook, le piattaforme di e-mail come Gmail e Yahoo e quelle video come YouTube e TikTok sono servizi digitali gratuiti. Ma siamo davvero sicuri che dove non ci sia un esborso di denaro non si nascondano altre forme di pagamento?
Con la registrazione a questi servizi, cediamo i nostri dati personali alle piattaforme digitali, e caricando le nostre immagini, video e testi cediamo ulteriore materiale. La cessione dei dati è una forma di pagamento a tutti gli effetti; quindi, l’utente ha diritto a pretendere la conformità del contenuto o del servizio, e a riceverne i relativi aggiornamenti. Purtroppo, però, in caso di problemi e risoluzione del contratto, la legge non prevede rimborsi.
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